Pesaro

Direttori ospedalieri Marche Nord: «Non siamo ospedale da terzo mondo, danno d’immagine che ci rammarica»

Durante l'incontro con la stampa del 24 dicembre Frausini e gli altri medici: «Pazienti mai abbandonati, procedure per assumere in corso»

I direttori ospedaloeri Patriti, Frausini, Visani

PESARO – Ha parlato di “danno di immagine” e di una realtà pesarese che “non è da terzo mondo“. A dirlo è stato Gabriele Frausini, primario di medicina interna di Marche Nord che il 24 dicembre assieme ai Direttori Ospedalieri ha voluto ribadire, tutti insieme, l’importanza di fare squadra di fronte alle criticità che stanno coinvolgendo il settore dell’emergenza urgenza non solo di Marche Nord, ma dell’intero Paese. Questo anche in risposta alle dichiarazioni del primario del pronto soccorso Umberto Gnudi sulle criticità del reparto.

La carenza di organico e la pressione sulle strutture di Pronto Soccorso è un problema che si sta verificando a livello nazionale, ma con questo – ribadiscono i Direttori – «non significa che i pazienti siano stati abbandonati, come riportato impropriamente su gli organi di stampa in questi giorni. Al contrario, con l’attenzione sempre alta rivolta alla situazione emergenziale ancora in corso, l’Azienda sta attuando tutte le misure per continuare a garantire tutta l’attività “pulita” e mantenere alti gli standard di qualità per l’assistenza e le cure delle patologie non Covid, affinchè a nessun paziente venga negata la necessaria assistenza».

«Siamo impegnati sul fronte covid con i 41 letti di rianimazione, ma trattiamo tutte le patologie non covid con la stessa dignità – ha aggiunto Frausini a margine – Sono state attivate le procedure per assumere nuovi medici. Il grido del primario Gnudi è comprensibile, c’è un disagio, ma stiamo lavorando»

Lo stesso vale per la struttura del Pronto Soccorso e dei suoi operatori che, «a differenza di quanto emerso, non sono mai stati abbandonati dall’Azienda, né tantomeno dall’Assessorato alla Sanità e dalla Regione. Gli stessi reparti ospedalieri, attraverso consulenze, percorsi diagnostici, l’apertura di ambulatori per dimissioni precoci Covid, prese in carico e la fondamentale disponibilità di posto letto quotidiana hanno cercato di dare una risposta alle reali e pesanti criticità di gestione dei pazienti in Pronto Soccorso. Tutte azioni che nascono dalla collaborazione che sempre ha contraddistinto i professionisti di questa Azienda, dai quali è insorta la volontà di dire basta a chi continua ad alimentare conflitti e a screditare il lavoro di chi, tutti i giorni, porta avanti con sacrificio e dedizione, nonostante le difficoltà. Soprattutto nel rispetto dei pazienti, affinchè possano continuare ad accedere alle prestazioni con la stessa fiducia e serenità che da sempre hanno rivolto e riconosciuto all’operato della squadra di professionisti di Marche Nord».

A tal proposito, l’Azienda, di concerto con le parti sindacali e con i Direttori delle altre Unità Operative sta definendo nuovi modelli organizzativi che siano in grado di fornire, nel più lungo periodo, la necessaria stabilità e sicurezza per affrontare le criticità emerse; le soluzioni messe in campo dalla Direzione nei giorni scorsi rappresentano una risposta opportuna che deve rimanere assolutamente emergenziale, mentre l’auspicio è quello di raggiungere modelli assistenziali alternativi ed innovativi per la gestione dei pazienti in Pronto Soccorso in attesa di ricovero ospedaliero, che possano ridurre il carico di lavoro sui professionisti del Pronto Soccorso, garantendo fin dal primo accesso un livello specialistico di asisstenza.
La proposta della Direzione è quella di creare una “charging room” a continuità assistenziale garantita dall’ area medica dove gli specialisti sono in grado di prendere in carico il paziente di propria competenza garantendogli, quando possibile, una dimissione precoce, con presa in carico ambulatoriale oppure un ricovero in tempi brevi.