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Disoccupazione: soffrono di più i giovani e gli over 55

La ricetta dell'assessore alle Attività produttive di Fabriano, Leonando Meloni, per rilanciare economia e occupazione: «Occorre partire con un’analisi a 360 gradi del territorio, coinvolgendo tutti gli attori che operano in questo comprensorio»

Panoramica di Fabriano
Panoramica di Fabriano

FABRIANO – Sono i giovani e i lavoratori over 55 a subire maggiormente la crisi occupazionale nel fabrianese. A specificarlo è l’assessore cittadino alle Attività produttive, Leonando Meloni.

L’Assessore Leonando Meloni

I dati del Ciof parlano chiaro, oltre 5mila disoccupati in città e con l’aggiunta dei lavoratori attualmente in mobilità, si rischia di superare addirittura quota 6.000. Se questo dato viene confrontato con la popolazione attiva, 14-65 anni, si arriva ad una percentuale del 30 per cento di disoccupati residenti o, comunque, domiciliati, a Fabriano.

«I dati sulla disoccupazione sono allarmanti, lo sappiamo. A soffrire maggiormente sono gli under 35 e gli over 55. Sembra, invece, che tra i 35 e 50 anni, ci siano più possibilità occupazionali», conferma l’amministratore fabrianese. «Per quel che riguarda i giovani, credo che sia opportuno partire dalla scelta della scuola. Servirebbe un maggior indirizzo. Siamo nel distretto della meccanica e, paradossalmente, mancano esperti di meccanica di precisione e le scuole dove poter imparare il mestiere da giovani ci sono. Dunque, a mio giudizio, occorrerebbe partire con un’analisi a 360 gradi del territorio, esaminando e coinvolgendo tutti gli attori che operano in questo comprensorio. E, poi, fare in modo che lo studio possa essere calibrato su queste esigenze. I corsi di formazione possono non essere sufficienti. Mi rendo conto che i nostri giovani stanno perdendo entusiasmo. Fino ai 30 anni, più o meno, sono entusiasti dei risultati scolastici raggiunti, come la Laurea, e sono molto attivi. Purtroppo, però, poi il tempo passa e l’entusiasmo scema in modo inesorabile».

Dunque, che fare? «Dar vita a un progetto a lunga scadenza, non interventi temporanei come il piccolo contributo. Riunire scuole, confederazioni, enti formatori, su un progetto tutti insiemi. I tempi però, spesso, sono troppo lunghi. A volte, si veda l’Accordo di Programma per le aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni, ci sono i soldi, ma se l’azienda non ha visione di mercato addirittura non li utilizza perché per accedere a questi contributi ci sono troppi vincoli. Si preferisce andare da soli».

Nell’aprile del 2016, si è dato vita a un tavolo tecnico Fabriano Fabbrica Etica Diffusa coordinato per le associazioni di categoria – Confartigianato, Confindustria, Cna e Confcommercio – da Franca Fedeli e per gli Enti locali dall’assessore cittadino alle Attività produttive, Leonando Meloni che ha come obiettivo quello di definire misure specifiche legate al territorio del fabrianese e più in generale alle Aree vaste montane, nell’ambito delle risorse della programmazione regionale e nazionale.

I rappresentanti delle Associazioni di categoria mentre firmano il protocollo

«L’attività del tavolo tecnico è finalizzata a sostenere le necessità ed aspettative delle piccole, medie e grandi imprese del nostro territorio, in particolare valorizzando e dando concretezza ad alcune parole chiave: ricerca, innovazione, costituzione di start up, spin-off , attenzione allo sviluppo dei progetti integrati delle imprese esistenti. Ci sono stati incontri in vista degli oltre 2milioni di euro a disposizione con il Por-Fesr 2014-2020. I bandi dovrebbero essere pubblicati fra aprile e maggio, salvo sorprese. Artigianato, commercio e industria, sono tre mercati che soffrono in egual misura. Bisogna creare nuovi spazi di mercato. Il mercato interno non basta più. Ma per fare questo ci vuole rete, innovazione, coordinamento per indirizzi ben precisi. Speriamo che si possano aprire possibilità per rilanciare, concretamente, questo territorio e – conclude Meloni – ridurre la disoccupazione».