PESARO – Interventi contro il dissesto idrogeologico, Cna propone che siano le imprese locali a portare avanti i lavori.
Piogge torrenziali che fanno esondare i fiumi, torrenti e canaloni che sempre più spesso si gonfiano fino a diventare essi stessi una pericolosissima minaccia per centri abitati e campagne; frane e smottamenti continui causati da precipitazioni sempre più abbondanti e violente.
Gli ultimi eventi metereologici registrati in provincia di Pesaro e Urbino e nella vicina Romagna, danno la dimensione di un fenomeno con il quale occorrerà fare i conti sempre più spesso. Servono interventi urgenti come l’adeguamento degli argini e loro manutenzione; la pulizia degli stessi; la costruzione di casse di espansione e laminazione, il ripristino delle golene, il consolidamento dei versanti.
E proprio per prevenire e affrontare al meglio i pericoli una delegazione della CNA di Pesaro e Urbino si è incontrata con il Consorzio di Bonifica, l’ente di diritto pubblico che cura l’esercizio e la manutenzione delle opere pubbliche di bonifica e controlla l’attività dei privati, sul territorio di competenza, detto “comprensorio di bonifica”.
Al presidente del Consorzio Michele Maiani, la delegazione della CNA (formata dal presidente regionale di CNA Costruzioni, Marco Rossi, da quella dei giovani imprenditori Claudia Pagnoni Di Dario; dal vicepresidente provinciale, Roberto Annibali e dal responsabile sindacale, Antonio Bianchini), ha manifestato la volontà di poter partecipare direttamente alla tutela e alla protezione del territorio.
La proposta è di farlo attraverso le imprese locali che, meglio delle altre, conoscono le caratteristiche del territorio e che possono garantire interventi tempestivi e di qualità.
Al presidente del Consorzio di bonifica CNA ha dunque manifestato la disponibilità a sensibilizzare e coinvolgere tutte quelle imprese locali in grado di partecipare a gare d’appalto in ordine ad interventi di bonifica e manutenzione del territorio.
Per parte sua il Consorzio si è detto disponibile, ovviamente nel rispetto delle regole previste dalle leggi e dal nuovo Codice degli appalti, ad indire bandi aperti ai quali possono partecipare a rotazione le imprese del territorio.
Quella di poter assegnare lavori da parte del Consorzio di bonifica, e magari di suddividere gli appalti per renderli più snelli e veloci a imprese del territorio, (dunque in grado di eseguirli tempestivamente garantendone la perfetta esecuzione), è una buona prassi che potrebbe essere adottata anche nelle altre province delle Marche.