Il presidente nazionale dell’Anci Antonio Decaro e il presidente della Regione Marche Maurizio Mangialardi hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiedendo un incontro urgente per discutere la ricostruzione post sisma degli oltre 130 comuni di quattro regioni colpite dalle scosse del 2016.
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«Le scriviamo per sensibilizzarla sul tema della ricostruzione che risulta ancora fortemente rallentata e rischia, senza un impulso urgente e concreto da parte del Governo, di generare un forte allarme sociale nei territori e nelle comunità»: si legge nella missiva inviata dai due presidenti che fa seguito alle proposte di semplificazione delle procedure della ricostruzione che su impulso del Commissario Straordinario Giovanni Legnini erano state presentate alla legge di conversione del Decreto Rilancio 34/2020.
«Il mancato accoglimento – scrivono Decaro e Mangialardi – ha creato la nostra preoccupazione e il nostro disorientamento circa tempi e modalità di una ricostruzione che sconta ritardi pesantissimi». La richiesta è dunque di avere un’occasione di confronto in tempi brevissimi «al fine di fugare ogni incertezza e condividere soluzione che trovino accoglimento all’interno del prossimo Decreto Legge in materia di semplificazioni che il Governo sta per approvare».
Dopo la bocciatura degli emendamenti relativi alle procedure di semplificazione del sisma presentati in Commissione Bilancio, il Commissario Legnini si era confrontato con il premier Conte e aveva riferito di aver ricevuto «rassicurazioni. Il Governo intende inserire le norme per accelerare la ricostruzione pubblica e privata nel decreto semplificazioni di prossima emanazione. Quelle che invece richiedono una copertura finanziaria, ad esempio quello per il personale e la proroga dello stato di emergenza, saranno inserite nel decreto che sarà emanato subito dopo l’approvazione del nuovo, atteso, scostamento di bilancio. Le priorità per far sì che la ricostruzione possa finalmente decollare sono note e sono state individuate in seguito a un lungo confronto. Occorre l’impegno di tutti affinché esse possano diventare al più presto legge dello Stato e corrispondere alle aspettative dei presidenti delle Regioni, dei sindaci, dei cittadini e delle imprese del cratere, che stanno vivendo una doppia emergenza e che non possono più attendere. Ringrazio il presidente Conte per la sincera sensibilità che mi ha confermato anche con la disponibilità a incontrare presto, e nuovamente, i sindaci e i cittadini dei territori colpiti dal sisma».
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Camerino Sandro Sborgia che, dopo la decisione della Camera, aveva chiesto un intervento immediato dell’Anci affinché si «attivasse per verificare e accertare cosa stesse accadendo – spiega il primo cittadino -. Che ora abbiano chiesto un incontro con il presidente Conte credo sia un atto doveroso e mi auguro che sia una volta per tutte chiarificatore per comprendere quale è la volontà di tutte le forze dell’arco parlamentare sul futuro delle zone interne».
«Più volte è stato dichiarato che la volontà era quella del rilancio ma vogliamo capire se queste intenzioni sono effettive – ha continuato Sborgia -. Vogliamo risposte semplici, chiare e immediate perché qui non possiamo più attendere oltre. Con il commissario Legnini sono arrivati i primi segnali di una direzione giusta che stiamo percorrendo; ora che però sono stati fatti dei passi in avanti l’invito è che non rimangano isolati e che si inquadrino in una vera strategia di ripartenza delle aree interne. Questo è il momento di avere coraggio e di investire su queste zone sia per una questione di giustizia sociale – dato che non siamo cittadini di serie B – ma anche per una prospettiva di speranza e di ripresa di poter tornare a una vita normale. Noi continuiamo a vigilare su questo e attendiamo ora risposte chiare e puntuali dal Governo» ha concluso il sindaco della città ducale.