Attualità

Domani l’autopsia sul corpo di Pietro Smargiassi

Poi, se arriverà immediatamente il nullaosta, i funerali il giorno successivo a Sassoferrato. Questa la probabilissima tempistica rispetto al decesso del 67enne agricoltore trovato cadavere in un campo nella tarda mattinata dello scorso primo giugno

Veduta di Sassoferrato
Veduta di Sassoferrato

SASSOFERRATO – Domani 5 giugno l’autopsia. Poi, se arriverà immediatamente il nullaosta, i funerali il giorno successivo a Sassoferrato. Questa la probabilissima tempistica rispetto al decesso di Pietro Smargiassi, meglio conosciuto da tutti come Piero, il 67enne agricoltore trovato cadavere in un campo nella tarda mattinata dello scorso primo giugno.

La salma, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Ancona si trova attualmente, sotto sequestro, all’interno dei locali di Medicina Legale dell’ospedale Torrette di Ancona. Nella mattina di lunedì 5 giugno, il medico legale, Mauro Pesaresi, effettuerà l’esame autoptico per stabilire l’esatta causa del decesso. Quindi, se sarà confermato, come sembra, la causa naturale, il magistrato concederà i nullaosta e la salma sarà messa a disposizione della famiglia per i funerali. Con ogni probabilità, potrebbero essere celebrati già nella giornata di martedì 6 giugno.

Un triste epilogo quello che ha visto protagonista, suo malgrado, il 67enne pensionato – una vita all’interno dell’associazione Coldiretti – residente nella frazione sentinate di Castiglioni, insieme alla moglie. Era padre di due figli.

L’uomo, il 31 maggio, era andato a lavoro nella sua azienda agricola in località Valdolmo. Intorno alle 19, a bordo del trattore, il ritorno a casa per la cena. Ma non è mai arrivato. Il mezzo si è fermato perché senza benzina. Da qui, la decisione di provare a raggiungere a piedi la propria casa, inoltrandosi in un campo di grano. Pietro non si è accorto, però, di aver dimenticato il telefono cellulare a bordo del trattore. Dunque, non ha potuto chiedere a nessuno, quando – all’improvviso – ha avvertito un malore, dopo aver percorso circa quattro chilometri in direzione di casa, che non gli ha lasciato scampo.

Questa dovrebbe essere la ricostruzione più plausibile che dovrà, lunedì, essere confermata dall’autopsia. Da evidenziare, inoltre, che all’infuori di una piccola ferita in prossimità dell’occhio destro, molto probabilmente dovuta alla caduta in terra, i carabinieri della stazione di Sassoferrato avrebbero trovato altri particolari che possano far pensare a una morte violenta o a un suicidio.
A dare l’allarme della scomparsa, era stato il figlio.

Immediatamente sono scattate le ricerche che hanno visto in azione i carabinieri, i vigili del fuoco di Fabriano con i colleghi del nucleo cinofilo, personale Tas (Topografia Applicata al Soccorso) e l’elicottero Drago 52 proveniente dal nucleo Pescara, oltre a tanti volontari della Protezione civile e non solo. Erano circa le 12:30 del primo giugno quando, purtroppo, è stato individuato dall’alto il cadavere di Pietro Smargiassi.

Sgomento e incredulità fra tutti coloro che hanno conosciuto bene il 67enne agricoltore. Tutti si sono stretti attorno al dolore dei familiari e, fin dalle prime ore della scomparsa, hanno provato a rendersi utili. «Un gran lavoratore e una brava persona, sempre attento alle esigenze della famiglia e di chi gli stava intorno», le parole di alcuni conoscenti.