GENGA – Passa all’unanimità la linea del sindaco di Genga, Giuseppe Maderdoni. Domani, 22 aprile, demolizione controllata dello sperone di roccia – almeno 15 metri per un peso di quasi 20 mila tonnellate – reso instabile dal sisma dell’agosto-ottobre 2016 sul monte San Pietro. Il masso è bloccato dalla ricca vegetazione del monte. Oltre a minacciare le case, l’enorme sperone di roccia potrebbe abbattersi su un tratto di strada comunale, la linea ferroviaria e la SS76.
Sarà una domenica particolare per alcuni abitanti di Genga ricadenti all’interno della zona rossa che è stata individuata per evitare qualsiasi tipo di problema mentre si demolirà, con esplosioni controllate, lo sperone di roccia di Pontechiaradovo, presente tra l’abitato di Palombare e Mogiano.
I lavori di preparazione per la messa in sicurezza sono terminati e per motivi di sicurezza è stata individuata una zona rossa e, quindi, emanata l’ordinanza per l’allontanamento temporaneo degli abitanti dalle 6 alle 18 di domani, salvo eventuali imprevisti tecnici. Nello stesso lasso di tempo è assolutamente interdetto l’accesso, la sosta e la fermata sia nelle aree stradali che negli ambienti chiusi o negli spazi all’aperto. Vietata la sosta e la fermata in ambo i lati lungo la Strada Comunale Falcioni-Pontechiaradovo. Durante il periodo di allontanamento, coloro che non hanno modo di provvedere autonomamente a una sistemazione temporanea potranno essere ospitati, su richiesta, presso la struttura della scuola comunale in loc. Genga Stazione, che verrà appositamente attrezzata per il soggiorno. Il personale appositamente incaricato provvederà a fornire assistenza e i pasti a tutte le persone ospitate, fino al termine delle operazioni di messa in sicurezza. La possibilità del rientro nelle abitazioni e di accesso alle aree e alle strade verrà disposta dalla Pubblica Autorità. Per effetto di tali operazioni, dalle 9 e fino a cessata esigenza, lungo la linea ferroviaria Ancona-Roma i treni subiranno alcune cancellazioni e limitazioni di percorso nella tratta Serra San Quirico-Albacina e viceversa.
Da prima di Natale scorso, il primo cittadino di Genga aveva pensato alla soluzione della demolizione controllata. Una decisione che aveva suscitata la netta contrarietà di alcune associazioni ambientalista. Ma, alla fine, la conferenza dei servizi e le successive riunioni in Prefettura ad Ancona si è deciso all’unanimità che la situazione del masso di Pontechiaradovo era pericolosa per la pubblica incolumità e, quindi, si è dato mandato al Sindaco di Genga di predisporre il tutto per l’eliminazione dello stato di pericolo.