FABRIANO – «Dal punto di vista liturgico non c’è alcuna variazione di sorta nell’aula ecclesiale». È categorica la risposta di don Alfredo Zuccatosta, direttore dell’ufficio liturgico della Diocesi di Fabriano-Matelica, in merito alle polemiche scaturite dal alcuni lavori che si stanno effettuando nella chiesa della Sacra Famiglia.
Lavori che hanno suscitato, da parte di una minoranza, numerose critiche. «La Chiesa è un organismo vivo e dinamico per sua definizione, quindi non capisco proprio il senso di queste proteste, a volte spropositate. Anche la Basilica di San Pietro ha subito continui lavori, ma non mi risulta che si siano sollevate tutte queste polemiche», prosegue don Alfredo.
«Dal punto di vista liturgico, l’unica cosa che cambierà con ogni probabilità sarà l’altezza dell’altare. Le norme canoniche prevedono un’altezza di almeno 90 centimetri. È chiaro e visibile a tutti, che l’attuale altare non raggiunge questa altezza. Si comprende bene, quindi, come si stia parlando di una variazione per renderlo più fruibile e funzionale», evidenzia il direttore dell’ufficio liturgico della Diocesi di Fabriano-Matelica.
A variare, dunque, è solo la struttura funzionale della chiesa della Sacra Famiglia. «Si sono fatti lavori nella Sacrestia che è molto importante. È divenuta più funzionale per garantire la riservatezza e l’accoglienza dei fedeli. Perché i parrocchiani che volevano confessarsi, avrebbero dovuto farlo in corridoio? Aver posto fine a questa problematica è un segno di attenzione nei confronti dei fedeli. Lo stesso discorso si dica per le aule del catechismo che sono state adeguate e rese più funzionali e fruibili», ricorda don Alfredo.
«Mi auguro – conclude – che tutti si possano rendere conto che i lavori effettuati non vanno minimamente a intaccare l’aspetto liturgico della Chiesa della Sacra Famiglia».