ANCONA – Una serata di beneficienza a favore della sensibilizzazione sul tumore ovarico. È questa l’iniziativa ideata da Loto Marche, associazione non profit per la sesibilizzazione sul timore ovarico, in collaborazione con Guasco e Cineoff Festival Internazionale di Cinema Indipendente.
L’evento, che avrà luogo domani (martedì 21 marzo) si terrà, alle 21.30, al cinema Galleria di Ancona. «Una serata per riscoprire il cinema insieme e dare voce a ciò che non appare, tra malattia, vulvodinia, e incapacità di comunicare, temi affrontati dalle opere selezionate». Parteciperà alla serata anche Anna Concetta Consarino, coregista di Fillide, uno dei tre cortometraggi presentati nella serata.
Tre cortometraggi per un viaggio nell’universo femminile, con tanti temi dell’essere donna. Le opere, selezionate o premiate nell’ambito del Festival internazionale di cinema indipendente Cineoff, sono state messe a disposizione dalle produzioni per questa serata.
Il primo corto sarà Our body burns di Angela Tullio Cataldo. «La vulvodinia è una sindrome neuropatica che colpisce i nervi della vulva. Ne soffre una donna su sette, ma è ancora poco conosciuta e le pazienti impiegano anni per avere una diagnosi corretta. In Europa un ginecologo su due non è in grado di riconoscerla. Nell’ottobre 2021 ci sono state manifestazioni in tutta Italia per l’inserimento di questa malattia nei livelli essenziali di assistenza del sistema sanitario nazionale. Ancora oggi, infatti, le spese per curarsi sono totalmente a carico delle donne che soffrono di questa patologia. Nella primavera 2022 è stata depositata in parlamento una proposta di legge che punta a inserire la vulvodinia nella lista delle malattie croniche o invalidanti».
La seconda pellicola sarà Paolo e Francesca di Federico Caponera. «Presentato ad Alice nella Città e prodotto da Save the Cut, questo corto – spiegano dalla Guasco – affronta il difficile e doloroso tema dell’amore e della malattia. Lei, Francesca, è “una persona di cuore, che ti permette di arrabbiarti. Ha così tanto spazio dentro che ti lascia sfogare”. Lui, Paolo, “scrive storie per bambini, ha quel dono di capire quando fare arrivare il mostro e quando invece farlo rotolare giù”. In una continua alternanza tra realtà e favola, tra film e animazione, questo corto ci racconta quel difficile momento in cui scopri che non hai più tempo».
L’ultima sarà invece la pellicola Fillide di Anna Consarino e Jonathan Soverchia. Fillide è una storia di persone che perdono la propria identità, statue di cera insensibili agli stimoli, semivivi, o quasi morti. Ispirato all’enigmatico romanzo di Calvino, Le città invisibili parte dalla stessa volontà di dare un ordine al caos del reale. Come Calvino afferma, alla fine del libro, “l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme” , può essere affrontato in due modi: “Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.