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Donne oggetto di violenza, l’appello dell’associazione Artemisia

L'appello della presidente Cesira Carnevali, presidente dell'associazione di Fabriano che si occupa di contrastare la violenza sulle donne. Si cercano casa e proposte di lavoro per aiutare le vittime

Cesira Carnevali e il commissario Capo della Polizia, Sandro Tommasi

FABRIANO – Appello per reperire abitazioni per le donne di Fabriano oggetto di violenze. A lanciarlo è l’associazione Artemisia presieduta da Cesira Carnevali.

«Più volte abbiamo sottolineato come sia difficile, per le donne vittime di violenza e maltrattamenti, maturare la decisione di chiedere aiuto e di reagire iniziando un percorso lungo e faticoso per uscire dalla loro situazione. Agli ostacoli di tipo psicologico, si aggiungono impedimenti oggettivi come la mancanza di indipendenza economica e lavorativa e la mancanza di un’abitazione alternativa a quella coniugale», le dichiarazioni della presidente.

Presidente Carnevali, lo sportello è attivo in città dal marzo del 2015, quante persone seguite?
«Ci sono molti casi aperti, donne che si sono rivolte allo sportello, ma poi magari non sono tornate anche per timore, perché è difficile il percorso di uscita dalla violenza. Per le donne che sono in quella situazione da anni acquisire una consapevolezza significa mettere in discussione la loro vita, il loro investimento affettivo».

Quindi, un lavoro che non si esaurisce certo in tempi celeri?
«Esattamente. Occorre una forte azione di informazione perché a volte siamo confusi con i servizi sociali, c’è timore a rivolgersi a questi perché agiscono sui minori. Ci sono anche paure legate allo spettro delle comunità o di finire in tribunale. Spesso non sanno dove andare e rimangono in situazioni di violenza per mancanza di alternative. Se ci sono queste è più facile spezzare il cerchio della violenza».

Ci dia qualche numero sullo sportello antiviolenza?
«Seguiamo almeno quattro donne in modo ravvicinato anche andando oltre il nostro ruolo e supplendo ai servizi sociali e non dovrebbe essere così. Riceviamo molte telefonate al mese e cerchiamo di capire e instaurare un rapporto di fiducia. A volte parlare, sentirsi ascoltate, può fare una grande differenza per le donne oggetto di violenze. Sono due le operatrici che a turno rispondono alle telefonate e accolgono le donne. Quindi, esiste una rete di professioniste che fanno consulenze gratuitamente, comprese le psicologhe. Tutte noi siamo state formate attraverso corsi professionali tenutisi al centro antiviolenza di Ancona. Incontriamo tante donne che quand’anche fossero pronte a ricostruire la loro vita e quella dei figli, spesso non trovano risposte. Come Associazione ci sentiamo davvero impotenti di fronte a tale situazione».

Quindi, l’appello è?
«Prima di tutto alle Istituzioni, perché si facciano carico in modo strutturale del problema. Nel frattempo, per le donne che stiamo cercando di aiutare ora, il tempo stringe e le soluzioni sono davvero urgenti. Ci rivolgiamo quindi anche ai privati cittadini che possiedono un’abitazione sfitta o che vogliano contribuire in altri modi: offerte di lavoro, contributi per sostenere le spese di affitto. Contattateci: artemisiafabriano@gmail.com; 370 311 9276, lunedì e venerdì dalle 15 alle 17 o lasciate un messaggio e sarete richiamati».

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