ANCONA – Iniziativa sotto la prefettura da parte del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (Siulp) – provincia di Ancona quella avvenuta stamattina, 17 settembre per manifestare contro le condizioni di lavoro degli uomini del XIV Reparto Mobile di Senigallia. Al centro delle proteste, i turni di lavoro troppo lunghi e senza riposo settimanale.
L’iniziativa del Siulp messa in atto oggi muove in realtà da anni di lamentele sul tema delle condizioni di lavoro, estenuanti per qualunque lavoratore, a maggior ragione per chi è costretto a svolgere il proprio servizio a centinaia di chilometri dalla sede. I poliziotti del XIV Reparto Mobile di Senigallia (unico in Italia non in un capoluogo di provincia o regione) sono chiamati ad assolvere il proprio dovere in giro per il belpaese affrontando vari scenari dove si presentano criticità sotto il punto di vista dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Dalle partite di calcio nazionali e internazionali (con frequenti scontri tra tifosi) alle grandi manifestazioni politiche e sociali, dai grandi eventi e spettacoli agli episodi di sbarchi di immigrati, fino alla gestione delle situazioni di caos e disperazione che si verificano nei centri di identificazione ed espulsioni (Cie), o durante le proteste ai cantieri dell’alta velocità.
Sono solo esempi dei servizi che i poliziotti di stanza a Senigallia devono svolgere per lo più fuori regione e dopo svariate ore di viaggio.
«A queste condizioni – spiegano i referenti provinciali del Siulp – si aggiungono altri fattori: l’età media degli agenti si sta avvicinando più ai cinquant’anni che alle decadi inferiori e non viene assegnato personale giovane da molto tempo». «Comunque non è stato mai raggiunto il pieno organico – continua il segretario provinciale Alessandro Bufarini – e, nonostante ciò, si è assistito ad una diminuzione del personale: negli ultimi 5 anni di quasi un 10%, riportandolo a quello del 2008, a fronte di un aumento esponenziale del numero dei servizi».
In pratica, continuano i poliziotti del Reparto mobile di Senigallia, è divenuta la normalità svolgere il doppio turno giornaliero, l’impiego quotidiano cioè oltre le 10-12 ore: molti agenti hanno registrato fino a 200 ore di straordinari mensili; così come è divenuto normale la sospensione metodica del diritto costituzionale del riposo settimanale, «con colleghi costretti a lavorare oltre 24 giorni in maniera consecutiva». Tutte situazioni che minano non solo la qualità del servizio degli agenti, ma la loro stessa salute e persino la vita privata, costringendoli anche a 18-20 pernottamenti fuori casa in un solo mese.
Da qui l’iniziativa davanti alla Prefettura di Ancona per sensibilizzare le istituzioni: la richiesta è che venga finalmente posta la giusta attenzione alle problematiche dei lavoratori che, con abnegazione, portano avanti il loro dovere mettendo al primo posto la sicurezza pubblica rispetto alle proprie esigenze e ai propri diritti.