ANCONA – Spostamenti, ricongiungimenti e coprifuoco, sono soprattutto questi i punti più “ostici” dell’ultimo Dpcm, quello battezzato “Dpcm Natale”. Il decreto, varato il 3 dicembre, per regolare tutto il periodo delle feste, fino al 15 gennaio, ha lasciato negli italiani alcuni dubbi aperti. Per questo sono state pubblicate le Faq il cui obiettivo è quello di chiarire queste zone oscure.
Le incertezze più forti riguardano le misure relative agli spostamenti che in base al nuovo Dpcm sono vietati fuori regione dal 21 dicembre al 6 gennaio anche se si è residenti nelle zone gialle. Inoltre il 25 (Natale), 26 (Santo Stefano) e Capodanno, sarà vietato uscire dal proprio comune eccetto che per pochi casi. Vediamo quali sono le deroghe, cosa si può e non può fare.
RICONGIUNGIMENTO, VISITE A GENITORI E PESONE NON AUTOSUFFICIENTI, VISITE AI NONNI
Sono concesse le visite ai genitori e ai familiari non autosufficienti anche nei giorni di stop agli spostamenti quando si potrà raggiungere i genitori soli e anche gli amici non autosufficienti, a patto però di essere da soli (senza accompagnatori) e solo per ragioni di assistenza.
Permesso il ricongiungimento delle coppie lontane ma solo se conviventi e solo presso l’abitazione dove si vive abitualmente. Per quanto riguarda le visite ai nonni, o per quelle famiglie che devono lasciare i figli dai nonni perché lavorano, entrambe queste possibilità sono consentite anche se «fortemente sconsigliate» dal momento che gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio da Covid-19 e devono evitare il più possibile i contatti con altre persone. Insomma, si tratta di spostamenti ammessi «solo in caso di estrema necessità, se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore.
In tale caso i genitori possono accompagnare i bambini dai nonni, percorrendo il tragitto strettamente necessario per raggiungerli e recarsi sul luogo di lavoro, oppure per andare a riprendere i bambini al ritorno. Ove possibile, è assolutamente da preferire che i figli rimangano a casa con uno dei due genitori che usufruiscono di modalità di lavoro agile o di congedi».
Anche nelle giornate festive, quando non sono consentiti gli spostamenti fra comuni, i genitori separati possono raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o presso l’affidatario, e condurli nella propria abitazione anche se tra Comuni di aree differenti. Uno spostamento che dovrà «avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario (persone in quarantena, positive, immunodepresse etc.), nonché secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio o, in assenza di tali provvedimenti, secondo quanto concordato tra i genitori».
Sempre consentito il rientro a casa (residenza, domicilio o abitazione), anche per chi si trova fuori regione, anche durante il periodo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio 2021.
SECONDE CASE
Le seconde case saranno off limits dal 21 dicembre al 6 gennaio se fuori dalla regione di residenza e se fuori dal Comune di residenza se lo spostamento avviene a Natale, Santo Stefano e Capodanno.
VIAGGI ALL’ESTERO
Chi dal 10 dicembre rientra in Italia da uno dei 27 Paesi dell’Unione Europea, prima di mettersi in viaggio dovrà sottoporsi al tampone 48 ore prima della partenza e in caso di test negativo non dovrà restare in quarantena. Se invece si rientra dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021 si dovrà comunque restare in quarantena.
SANZIONI
Le sanzioni per il mancato rispetto delle misure vanno da euro 400 a 3.000 euro, ma se la multa viene pagata entro 5 giorni si riduce di un terzo. Attenzione perché è considerato reato anche mostrare un’autodichiarazione falsa.
COPRIFUOCO E FESTE
Nell’area gialla è consentito spostarsi dalle 5 alle 22 senza necessità di motivare lo spostamento, ma dalle 22 alle 5 scatta il divieto, anche nelle giornate di festa (Natale, Santo Stefano e Capodanno quando però il divieto di spostamento è esteso fino alle 7 di mattina). Concessi solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Per quanto riguarda le festività, nelle abitazioni private «è fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza».
Per giustificare gli spostamenti avvenuti dalle 22 alle 5 si utilizza l’autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali e compilate in occasione del controllo, ricordando che la veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato.
La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.