OSIMO – Dopo giorni di accurate indagini, aiutati anche dagli investigatori della Squadra mobile della Questura di Ancona, la rete dei poliziotti osimani si è stretta ieri, 24 ottobre, attorno a due cittadini di nazionalità albanese, rispettivamente di 26 e 24 anni, irregolari sul territorio nazionale, che “operavano” al confine tra le province di Ancona e Macerata, in località Scossicci a Porto Recanati.
Era da diverso tempo che gli investigatori del Commissariato di pubblica sicurezza di Osimo tenevano sotto la lente d’ingrandimento i movimenti di alcune persone note che, per rifornirsi di cocaina, da consumare poi nelle serate della “movida” osimana, si recavano sempre più spesso verso il litorale. Gli spacciatori da qualche tempo rifornivano di stupefacente anche la zona Sud della provincia dorica, compresi alcuni cittadini di Osimo e frazioni. I due albanesi occupavano un appartamento in una palazzina residenziale della frazione di Scossicci da dove, di volta in volta, entravano ed uscivano per “servire” la clientela.
Per gli spostamenti usavano biciclette elettriche, con le quali raggiungevano luoghi appartati e difficilmente accessibili alle eventuali auto che li seguissero per effettuare gli scambi. Tali movimenti però non sono sfuggiti agli occhi attenti dei poliziotti che ieri appunto, verso le 16, hanno notato uno dei due albanesi che, dopo aver inforcato la bicicletta ed aver effettuato diversi giri per sviare eventuali osservatori, celava nella siepe di un giardinetto pubblico diversi involucri in plastica per poi cederne una parte ad un cliente subito dopo. Nell’appartamento utilizzato come covo è stato trovato anche il complice e, dopo la perquisizione, è stato arrestato anche lui.
In totale sono stati sequestrati 35 grammi di sostanza stupefacente suddivisa in una cinquantina di dosi pronte per essere cedute e denaro contante per un totale di 600 euro in banconote di piccolo taglio, frutto dell’attività criminale. Gli arrestati sono stati portati, su disposizione dell’autorità giudiziaria di Macerata, nella casa circondariale di Montacuto. Al termine delle indagini si valuterà anche la loro posizione sul territorio nazionale per disporre un’eventuale provvedimento di allontanamento.