Attualità

Droga nei bagni pubblici di Osimo

In manette un pluripregiudicato, classe 1959, coniugato, nullafacente, anche se attualmente lavoratore temporaneo nella gestione, cura e igiene degli stessi bagni pubblici

Un momento dell'arresto del pusher diei bagni pubblici diOsimo

OSIMO – Spacciava droga nei bagni pubblici comunali di Osimo. In manette il pluripregiudicato Stefano Merolla. L’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Osimo, coordinata dal Comandante Raffaele Conforti.

La vicenda
Alle ore 18:40 circa di ieri, martedì 16 maggio, nel centro storico di Osimo, in piazza Boccolino, nei bagni pubblici comunali, situati sotto il porticato del comune di Osimo, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Compagnia, nel contesto di autonoma attività investigativa per la prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti, hanno individuato il pusher del Centro Storico osimano, punto di riferimento locale per lo spaccio. Si tratta del pluripregiudicato campano Stefano Merolla, nato a Napoli, classe 1959, residente a Osimo, coniugato, nullafacente, anche se attualmente lavoratore temporaneo nella gestione, cura e igiene dei bagni pubblici. L’uomo è stato bloccato proprio nei bagni dove incontrava i “clienti” e spacciava la droga e dove veniva sottoposto a perquisizione locale e domiciliare presso la propria abitazione con esito positivo. Infatti è stato trovato in possesso di più sostanze stupefacenti pronte allo spaccio e smercio illegale: gr. 6 di “cocaina”, suddivisa in 3 dosi, di un panetto di hashish del peso di gr. 200 circa e ulteriori gr. 8 di “hashish” suddivisi in n. 8 involucri.

Gli agenti spiegano che: «Il “bazar” della droga era stato organizzato tranquillamente alla luce del sole proprio nei bagni pubblici comunali, dove è stata rinvenuta parte delle sostanze stupefacenti, nascosta nei rotoli di carta igienica. Altra “roba”, occultata invece nell’abitazione dell’arrestato, nel comò della cameretta di una figlia, unitamente alla somma contante di 44o euro. E poi un telefono cellulare marca “Mediacom”, con cui lavorava e riceveva le ordinazioni per l’acquisto al dettaglio di “dosi”».

 

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