Attualità

“È solo un gioco“: il Premio Curcio va a Loreto

Ad aggiudicarsi il riconoscimento il videoclip degli studenti della III F della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo Solari. «Abbiamo voluto lanciare un messaggio positivo; la vittima può sottrarsi alle vessazioni del bullo, e quest'ultimo può arrivare a comprendere i propri errori», dice il docente Alessandro Saracini

La delegazione della 3F del Solari di Loreto al Premio Curcio

“Bullismo e Cyberbullismo: le odierne barriere della società!”. È questo il tema della 11 edizione del Premio Curcio per le attività creative, svoltosi nella giornata del 31 maggio presso il Museo del Risorgimento al Vittoriano di Roma. La manifestazione, ideata dalla casa editrice Armando Curcio e finalizzata a valorizzare la creatività dei ragazzi, attraverso l’uso di scrittura e arte, è rivolta agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.

Quest’anno per la categoria scuole medie si è aggiudicata il primo premio nazionale la classe 3F dell’Istituto Comprensivo Solari di Loreto, premiata alla presenza di Vittorio Sgarbi e dell’attrice Isabel Russinova. Guidati dai docenti Alessandro Saracini, che ha delineato il progetto e Corrado Razzano, che ha effettuato il montaggio, gli studenti hanno presentato un cortometraggio dal titolo “È solo un gioco”. Nel videoclip i ragazzi portano in scena episodi di bullismo frequenti nel mondo scolastico: merende rubate, prese in giro, le esclusioni dal gruppo, pettegolezzi.

La classe 3F dell’Istituto Comprensivo Solari

«Spesso il bullismo inizia per gioco, come uno scherzo – sottolinea Alessandro Saracini, docente di lettere, storia e geografia  – per questo abbiamo dato al video il titolo “E’ solo un gioco”. Questi episodi però non vanno mai sottovalutati, specie negli ambienti educativi e nelle società sportive. Bisogna parlarne, in famiglia e a scuola, approfondire per capire se c’è un disagio e stare sempre con gli occhi ben aperti. Abbiamo partecipato al progetto perché il bullismo è un tema molto importante che ci tocca da vicino, infatti proprio nella nostra classe due ragazze  avevano avuto episodi di incomprensioni, che poi hanno superato. I ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo alla realizzazione del video: è stato un lavoro di squadra che ha coinvolto tutta la classe in veste di attori. Gli studenti si sono impegnati non solo sulle situazioni presentate nel cortometraggio ma anche sulla scelta delle musiche».

Il cortometraggio, come riportato nella menzione, ha ottenuto il riconoscimento per il coraggio avuto dai ragazzi nel rovesciare i ruoli: la bulla sottrae il diario alla vittima mostrandolo alle sue compagne a ridendo dei suoi segreti. Nella scena seguente la bulla scrive sul suo diario personale, quando le sue stesse compagne le sottraggono il diario. La bulla passa così dal ruolo di carnefice a quello di vittima. Successivamente, la vittima di prima, vedendo l’episodio, anziché ridere della bulla sottrae il diario alle compagne e glielo restituisce. La bulla, rimane colpita dal gesto e capisce cosa significhi essere una vittima. «Abbiamo voluto lanciare un messaggio positivo – prosegue Alessandro Saracini – la vittima può sottrarsi alle vessazioni del bullo, e quest’ultimo può arrivare a comprendere i propri errori».

Un fenomeno quello del bullismo di grande attualità dove le violenze non sono solo fisiche ma anche psicologiche. La pedagogista Annunziata Brandoni da anni se ne occupa: «Il bullismo è un fenomeno sociale fino ad oggi trascurato. Ora i media ne stanno parlando e anche le scuole ne stanno prendendo consapevolezza, tuttavia non è ancora sufficiente. Si deve lavorare molto sulla prevenzione, a partire dalle scuole dell’infanzia, dove si registrano già fenomeni di esclusione dal gruppo. Si deve però parlare il linguaggio dei bambini».

È in pubblicazione un libro Intitolato “I galletti bulletti, storie di bullismo nel pollaio” scritto da Annunziata Brandoni e illustrato dalla sand artist Paola Saracini. «Sono racconti dove i comportamenti dei bambini sono trasposti sugli animali, in questo modo i piccoli riescono a comprendere cosa può provare la vittima e cosa devono fare i bambini stessi per contratare queste situazioni.» L’Accademia dei cantautori di Recanati ha ricavato da ogni storia delle canzoncine che saranno allegate al libro in un cd.

«Quando il bullismo è già conclamato – prosegue Annunziata Brandoni – è importante che gli adulti supportino psicologicamente la vittima: infatti il dolore è dato dall’isolamento, e questo è il dramma più grande. Bisogna invitare i ragazzi a farsi forza e a parlare con gli adulti di riferimento  e le famiglie. Il bullo invece va isolato dal gruppo. Se gli episodi di bullismo sono gravi, grazie alla recente approvazione della nuova legge sul bullismo e cyberbullismo, che viene riconosciuto come reato, i ragazzi oltre i 14 anni sono perseguibili a norma di legge».

 

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