FABRIANO – «La vertenza ex Ardo / JP Industries / Indelfab è la più difficile, tra quelle che hanno colpito Fabriano in questi anni: il primo colpo inferto dalla crisi a un distretto che per decenni aveva conosciuto solo la crescita, e ora improvvisamente rischiava di tornare agli anni della povertà». Questo l’incipit dell’intervento della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Simona Lupini, a distanza di alcuni giorni dall’ufficializzazione della probabile ulteriore proroga della cassa integrazione di altri sei mesi per i 537 lavoratori – 275 a Fabriano, stabilimento di Santa Maria, e 262 in Umbria, stabilimento di Gaifana – che stanno usufruendo di un periodo di cassa integrazione per cessazione, ammortizzatore sociale che scadrà il prossimo 15 novembre. Con la data limite che, dunque, si sposterebbe a maggio 2022.
Le organizzazioni sindacali hanno ribadito con forza la necessità di usufruire degli ammortizzatori conservativi per la tenuta sociale nei territori e per accompagnare progetti di reindustrializzazione, anche a sostegno di eventuali interessamenti da parte di terzi, in una fase come questa in cui le Regioni e il Governo stanno mettendo a disposizione una serie di fondi per il rilancio del Paese e dei singoli territori.
Le dichiarazioni
«Sono stati fatti molti tentativi di gestione di questa crisi industriale e occupazionale, e tante scelte si sono rivelate fallimentari: io ringrazio davvero Alessandra Todde e Rossella Accoto, rispettivamente viceministro del ministero dello Sviluppo economico con delega alle crisi industriali e sottosegretaria al ministero del Lavoro, che fin da subito si sono messe al lavoro per cercare di invertire la rotta, di promuovere veri progetti di reindustrializzazione e di formazione. Grazie al loro impegno, abbiamo fatto un altro passo in questa direzione, verso gli impegni che ci siamo prese insieme lo scorso 18 giugno a Fabriano durante l’iniziativa Focus Lavoro», conclude la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Simona Lupini.