FABRIANO – Indignazione. Questo quanto comunicato dalla sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo, durante l’incontro avuto con l’ad del Gruppo Fedrigoni, Marco Nespolo, nel quale le è stato annunciato la chiusura della società Giano, settore carta da ufficio, che comporterà l’esubero di 195 lavoratori. «Ho comunicato all’ad Nespolo la mia indignazione per la decisione presa e per le modalità con le quali è stata comunicata», le parole della prima cittadina. «Ho fatto presente che, come Sindaco di questa città, farò tutto quello che sarà in mio potere per scongiurare una decisione scellerata, comunicata dopo essere già stata presa, senza alcuna interlocuzione preventiva».
Decisa la convocazione di un consiglio comunale aperto sul tema Cartiere Fedrigoni che si terrà sabato 12 ottobre alle ore 9. «Invito tutti, i lavoratori, le associazioni sindacali e di categoria, le forze politiche, a far sentire la propria voce in quella occasione, in cui discuteremo anche del futuro del nostro distretto industriale e delle aree interne, che non possono più essere lasciate sole», prosegue il sindaco Ghergo.
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«La Regione e soprattutto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy dovranno assumersi la responsabilità di trovare una soluzione che scongiuri il pericolo che Fabriano venga ferita ancora una volta per mere logiche di profitto da parte di chi non vive sul territorio. Fabriano è indissolubilmente legata alla carta e alla sua produzione e non permetteremo che questo binomio inscindibile e secolare possa essere spezzato», conclude.
E la Regione effettivamente si è mossa con l’assessore Stefano Aguzzi che ha convocato azienda e sindacati per lunedì 7 ottobre. Ma è tutta la prossima settimana che vivrà di appuntamenti cruciali, visto che l’8 e il 9 ottobre sindacati e Gruppo Fedrigoni si ritroveranno a Verona per una due giorni convocata da tempo, ma il cui ordine del giorno degli argomenti in discussione sarà necessariamente rivisto alla luce della decisione di dismettere la società Giano. Infine, il 12 ottobre, per l’appunto, consiglio comunale aperto a Fabriano. Non si escludono, ovviamente, possibili scioperi dei dipendenti degli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta che potrebbero essere decisi all’impronta.
Cartiere Fedrigoni, le reazioni
L’amministrazione comunale di Matelica a sostegno dei lavoratori del Gruppo Fedrigoni a rischio esubero. «Una situazione drammatica per l’occupazione nel territorio, con il rischio di ben 195 licenziamenti», commenta il sindaco, Denis Cingolani. La vicenda viene seguita con attenzione in quanto le ricadute di questa operazione interessano anche la realtà cittadina. «Nelle cartiere del gruppo Fedrigoni sono impiegati tanti nostri concittadini e stiamo seguendo da vicino i fatti e siamo aperti a ogni tipo di confronto e di azione con le parti sociali interessate. Nel frattempo, ribadiamo il nostro più totale sostegno ai dipendenti del gruppo in questo momento di forte preoccupazione», conclude.
«Le periodiche e costanti politiche di licenziamento e di cassa integrazione, la dismissione del ruolo centrale ricoperto da Fabriano nel passato, sono uno schiaffo alla città, ai suoi lavoratori, a quei capitani di impresa che l’hanno resa un modello economico in passato – spiega il presidente del consiglio regionale delle Marche Dino Latini – Non è più possibile pensare a Fabriano, che è stata capitale di impresa delle Marche, così in ginocchio, prostata da una crisi che sembra senza fine, Fabriano è diventata una citta assistita, lei che è stata un centro produttivo economico senza pari. Non è dignitoso per una realtà di questo potenziale e di un passato così prestigioso. È grave che non si sia pensato prima, negli anni scorsi, ad una politica di rilancio della città, di riconversione in un’ottica che la potesse mantenere il baricentro economico delle Marche. Occorre pensare ad una strategia per il futuro, per il suo rilancio a 360 gradi». Latini invita poi, con una mozione, il presidente della Regione Francesco Acquaroli ad intervenire urgentemente per sollecitare il Governo e le Istituzioni competenti per predisporre misure di sostegno ai lavoratori coinvolti attivando tutte le misure necessarie per una rimodulazione del piano industriale della società.
«È irricevibile la comunicazione del Gruppo Fedrigoni relativa alla chiusura nelle Marche del segmento Giano, con l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo per 195 lavoratori», scrivono in una nota il deputato e coordinatore regionale M5S Giorgio Fede, l’ex senatore fabrianese e coordinatore provinciale di Ancona Sergio Romagnoli e la capogruppo consiliare Marche Marta Ruggeri che parlano di «una mattanza occupazionale decisa in modo unilaterale che va a insistere su un’area, quella di Fabriano, che a fine anno rischia di ritrovarsi con più di 4 mila disoccupati. Ci aspettiamo che il presidente delle Marche Acquaroli batta subito un colpo, e che investa immediatamente della questione il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Non esiste al mondo che una realtà controllata da un fondo americano si svegli la mattina e disponga, con un semplice click a una email, di mettere in mezzo a una strada 200 famiglie. Il M5S sosterrà ogni iniziativa dei lavoratori sul territorio fabrianese e porterà il caso in Parlamento con un’interrogazione allo stesso ministro Urso: dal governo ci aspettiamo risposte immediate».
Il Partito Democratico Marche esprime profonda preoccupazione. «È inaccettabile che la Giunta regionale, nonostante i numerosi segnali di allarme, sia rimasta per l’ennesima volta immobile fino al precipitarsi della situazione. I nostri consiglieri regionali peraltro avevano più volte già espresso preoccupazione per la vicenda, ma sono sempre rimasti inascoltati», tuona Chantal Bomprezzi, segretaria regionale del Pd Marche. Il Partito Democratico Marche sarà presente al consiglio comunale aperto di Fabriano. «È necessario uno sforzo unitario e coordinato di tutte le istituzioni per proteggere i livelli occupazionali e garantire un futuro a Fabriano», ha concluso Bomprezzi.