FABRIANO – Prima edizione del San Francesco Festival a Fabriano. «Una manifestazione eclettica che, riunendo varie strade battute a livello singolo, sarà capace di intercettare gli interessi di vari target. Un festival da far crescere», come ha sottolineato il sindaco, Gabriele Santarelli.
Questa prima edizione avrà un prequel il 29 settembre alle 21 nella chiesa di Santa Caterina a Fabriano, con l’esecuzione di una Sinfonia Mariana, promossa da Padre Armando Pierucci, frate francescano di Sassoferrato che nel 1995 ha fondato la scuola Magnificat. Poi, il festival vero e proprio che si svolgerà dal 3 al 6 ottobre prossimi.
«Credo sia una manifestazione molto importante da più punti di vista. Interessante la presentazione di documenti storici custoditi nel nostro archivio che testimoniano la presenza di San Francesco a Fabriano. Il programma della manifestazione si propone con una formula interessante, che tocca vari aspetti: escursionistico, religioso, scientifico, storico. Un bel momento di riflessione», le parole dell’assessore alla Cultura, Ilaria Venanzoni.
L’anima del Festival è Roberta Antonini dell’associazione “Zuzzurellando fra Marche e Umbria. «L’idea è nata dall’aver notato, organizzando escursioni, dei tanti segni tangibili della presenza di San Francesco a Fabriano in vari sentieri che si sviluppano nel nostro territorio. È nato così una bozza di programma che è stata implementata e che, strada facendo, ha trovato la collaborazione dell’amministrazione comunale, della Pro Loco, dell’Archeoclub, della Diocesi, del Gruppo corale Santa Cecilia, del Fotoclub Arti visive», ha evidenziato la Antonini.
Il programma prevede, dopo il prequel, per il 3 ottobre, l’inaugurazione di due importanti mostre entrambe in biblioteca. La prima di documenti storici, fra i quali la bolla di Onorio III e la seconda una serie di fotografie sulla presenza del Santo di Assisi a Fabriano. Giovedì 4 ottobre, alle 18:30, la celebrazione della Santa Messa officiata dal vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica, mons. Stefano Russo, nella chiesa di Santa Caterina. Alle 21, l’iniziativa Vivi la via di San Francesco, partenza dalla sede comunale per una camminata urbana notturna alla scoperta, dopo oltre otto secoli di storia, delle tracce del poverello di Assisi. Il tutto a cura dell’Archeoclub, rappresentata da Giampaolo Ballelli.
«L’aspetto storico presente in questo festival è eccezionale. Spunti storici che andranno approfonditi ulteriormente. Nel 1208/1209 San Francesco è a Fabriano, qui ha il suo confessore, il Beato Ranieri, quindi un rapporto stretto e continuativo. C’è ancora tanto da approfondire e studiare. Il movimento francescano ha lasciato un’impronta indelebile nell’urbanistica di Fabriano, basti pensare al Loggiato San Francesco che caratterizza in maniera unica la città», le parole di Ballelli.
Proseguendo nel programma, il 5 ottobre, alle 9:30 si svolgerà un’escursione che partirà da Ceresola e si concluderà alla chiesetta Santa Maria di Civita, dove più volte San Francesco si è recato per incontrare il suo confessore, Beato Ranieri. Alle 17:30, in biblioteca, è in programma l’incontro: Terra, Acqua, Aria, Fuoco, l’impatto del Cantico delle creature sull’uomo, a cura di don Marco Strona. A seguire, la comunità Laudato Si, proporrà un progetto incentrato sulla rielaborazione del pensiero e diffusione delle proposte di Papa Francesco contenute nell’enciclica Laudato Si. Infine, alle 21, nella chiesa di San Venanzo, il gruppo corale di Santa Cecilia farà rivivere nel canto l’ultima notte di vita di San Francesco: dalla sofferenza, alla conquista del Paradiso. Intervalli proposti da Cristina Corvo che leggerà alcuni brani del suo libro Nei luoghi di Francesco per incontrare Dio.
Sabato 6 ottobre, alle 9:30, nella chiesetta San Francesco in Camporege, prima la celebrazione eucaristica, poi l’escursione all’Eremo Val di Sasso. Alle 13, accensione della lampada votiva di San Francesco e la visita all’Eremo Santa Maria di Valdisasso, la Porziuncola delle Marche. Infine, alle 15, la conferenza Nobili e Beati fra i resti umani del XIII-XVII secolo dell’Eremo di Santa Maria di Valdisasso”, a cura di Giorgio Gruppioni, Ilaria Venanzoni e Francesca Motta.