Attualità

Elezioni a Osimo, la Cna di zona analizza il territorio

Economia, lavoro, tassazione locale, sotto la lente d'ingrandimento dell'Associazione di categoria di zona che ha prodotto un documento con i provvedimenti ritenuti prioritari da recapitare ai candidati a sindaco in vista delle Amministrative di maggio

Il Comune di Osimo
Il Comune di Osimo

OSIMO – Le elezioni a Osimo si avvicinano e la Cna di zona Sud ha elaborato i dati economico-sociali che confermano come il territorio stia attraversando, così come molti altri Comuni della zona, una profonda trasformazione.

«Il quadro che abbiamo delineato sicuramente non è roseo ma questo è un dato ormai diffuso nel contesto di zona – commentano Andrea Cantori e Luigi Giambartolomei, rispettivamente segretario e coordinatore della Cna di Osimo –. La nostra associazione ha prodotto un documento che sta recapitando ai candidati a sindaco. Abbiamo programmato una serie di incontri con tutti loro per discutere delle nostre proposte. Nei prossimi giorni illustreremo i provvedimenti che la Cna ritiene prioritari».

Nello specifico il trend rilevato, dal 2013 al 2018, evidenzia la diminuzione delle imprese, che passano da tremila e 309 a tremila e 184 (meno 125). Nei cinque anni si può notare un segnale positivo proveniente dai servizi (trend di crescita che segue l’andamento nazionale) e la sostanziale tenuta di manifatturiero e commercio. Preoccupa l’andamento tendenziale annuale: dal 2017 al 2018 tutti i settori sono arretrati, compresi i servizi. Colpisce anche la brusca frenata del commercio che passa da 850 imprese del 2017 a 813 del 2018. Il dettaglio dei settori denota il tracollo dal 2013 al 2018 dell’edilizia, pesantemente colpita dalla crisi. Anche il settore “alloggio e ristorazione” subisce un rallentamento passando da 128 a 117 (meno 11).

«I dati sul turismo, nonostante le iniziative messe in campo in questi anni, ancora sono lontani dal potersi dire soddisfacenti – continuano -. In cinque anni si accentua in maniera rilevante la perdita di arrivi e presenze nelle strutture alberghiere che passano da 33mila e 30 arrivi del 2013 a 24mila 224 del 2017 mentre le presenze nel 2017 si attestano a 51mila e 877 contro le 70mila e 839 del 2013. Le extra alberghiere si salvano con l’aumento costante di anno in anno degli arrivi (nel 2018 si attestano a quattro mila e 532) ma subiscono comunque un forte calo delle presenze rispetto al 2013 (da 18mila e 556 a 16mila e 950)».

Per quanto riguarda la tassazione locale, in tre anni le imposte locali (Tasi, Imu e Tari) sono stabili: il “total tax rate” è pari al 58,6 per cento e pone Osimo al primo posto tra i Comuni della provincia di Ancona con la pressione fiscale più bassa, mentre a livello nazionale al 32esimo posto su 137 Comuni. La Tari ha subito una diminuzione dal 2012 a oggi passando da mille e 599 euro a 991 euro del 2018. Per Imu e Tasi l’importo è ancora allineato al 2012 (tremila e 422 euro contro i tremila e 386 di oggi). Per l’Irpef sono stati introdotti gli scaglioni di reddito.