FABRIANO – Giovanni Balducci parla direttamente a tutti i fabrianesi attraverso un video che strizza l’occhio agli elettori dei quattro sindaci non ammessi al ballottaggio. Gabriele Santarelli punta su partecipazione trasparenza.
Dalle 12 di oggi, 18 giugno, è ufficiale. Non ci sono apparentamenti. Giovanni Balducci sostenuto dalla coalizione Insieme per Fabriano e Gabriele Santarelli sostenuto dalla lista del Movimento 5 Stelle, andranno soli alla metà. Domani, 19 giugno, sorteggio in Comune per il posizionamento nella scheda elettorale che i fabrianesi si troveranno di fronte il 25 giugno prossimo. Quando saranno chiamati a scegliere il sindaco della città per i prossimi cinque anni.
Nel frattempo, prosegue ovviamente la campagna elettorale dei due candidati.
Questa mattina, dalla propria pagina Facebook, Balducci ha lanciato un nuovo video.
«Lavoro, Ospedale, Giovani, Valorizzazione della Città e delle sue Frazioni, queste alcune delle priorità che intendo portare avanti come Sindaco di Fabriano. Un lungo cammino nel quale non sarò solo. Saremo una squadra, perché la nostra è una scelta di cuore, di chi ama Fabriano ed è pronto a rafforzare il senso di comunità, facendo il bene di tutti. Andiamo oltre le divisioni politiche che non rappresentano più il sentire della città. Guardiamo alle persone ed alle loro competenze, al lavoro e ai progetti che possono portare avanti per il bene della città. Per riuscire in questo, domenica 25 giugno sarà indispensabile la partecipazione e il sostegno di tutti i fabrianesi che credono ancora nella nostra comunità», il testo di presentazione.
Quindi, il video sottotitolato che presenta una serie di messaggi politici.
«Cari Fabrianesi, in un momento difficile che la città sta affrontando, intendo essere il candidato Sindaco di tutti. La mia candidatura è una scelta di cuore, perché questa città mi ha dato molto e mi sento in dovere di dare qualcosa in più ai miei concittadini. Sarò il sindaco del lavoro: dobbiamo rilanciare Fabriano per permettere ai giovani di realizzare qui i loro progetti, per sostenere chi ha perso il proprio posto di lavoro creando una nuova prospettiva di crescita. Sarò il sindaco del nostro ospedale: sarà mio impegno preciso tutelarlo e potenziarlo per renderlo punto di riferimento di tutta la zona montana, garantendo tutti i servizi esistenti con la più grande attenzione e costanza. Sarò il Sindaco dei ragazzi: farò dello sport e delle attività giovanili un punto centrale per educare i giovani ed accompagnarli in un percorso di vita sano e pieno di prospettive anche con la realizzazione della Cittadella dello Sport. Sarò il Sindaco della riscoperta della bellezza di Fabriano: una città pulita, decorosa, sicura, impegnando le risorse necessarie perché verde, strade e frazioni vengano mantenute nel miglior modo possibile. Sarà necessario intervenire fin dal primo giorno, dobbiamo subito dare il segnale che una nuova Fabriano è possibile», temi che sono cari a tutti i residenti ovviamente, ma che sono stati anche i cavalli di battaglia dei sindaci non ammessi al ballottaggio: Vincenzo Scattolini e Vinicio Arteconi, in particolar modo.
«Andiamo oltre le divisioni politiche che non rappresentano più il sentire della città. Guardiamo alle persone ed alle loro competenze, al lavoro ed ai progetti che possono portare avanti per il bene della città. Per riuscire in questo domenica 25 giugno sarà indispensabile la partecipazione ed il sostegno di tutti i fabrianesi che credono ancora che nella nostra comunità. Il 25 Giugno votate Giovanni Balducci Sindaco, votate per il futuro di Fabriano», l’appello finale.
Dal canto suo, Gabriele Santarelli, tratteggia una Fabriano all’insegna della partecipazione e della trasparenza.
«Faremo in modo che più persone possibili possano partecipare alle decisioni importanti che saremo chiamati a prendere. Per questo alcuni dei primi provvedimenti che produrremo andranno in questa direzione. Innanzitutto faremo in modo che a Fabriano si applichi quanto previsto dal decreto con cui nel luglio del 2016 il Governo stabilisce nuovi criteri per l’accesso ai documenti da parte dei cittadini. Sono misure che vanno verso una maggiore trasparenza e che in teoria sarebbero dovute essere prese in carico e attuate dal comune entro dicembre dello scorso anno. Poi abbiamo intenzione di mettere a disposizione degli strumenti che consentono ai fabrianesi di segnalare in tempo reale gli interventi di manutenzione necessari e di poter poi seguire tutto l’iter conoscendo il nome di chi, in comune, se ne sta occupando. Ci sarà un unico responsabile, per ciascuna delle segnalazioni e delle richieste avanzate, e sarà lui a dover rispondere al cittadino. Questo favorirà la voglia di partecipare e di interessarsi alla gestione della cosa pubblica. Infine andremo a fare quello che lo Statuto del Comune di Fabriano già prevede e che le amministrazioni precedenti non hanno mai attuato: bilancio partecipato, per consentire ai cittadini di decidere la destinazione di una parte del bilancio, e riattivazione dei comitati di quartiere e di frazione, fatti morire dalla scorsa amministrazione, che avranno a disposizione una voce del bilancio per la realizzazione di progetti che essi stessi presenteranno e che saranno in grado di portare valore aggiunto al territorio». Ancora, «apporteremo poi delle modifiche al regolamento per consentire ai cittadini di porre direttamente delle domande in consiglio comunale e per introdurre la possibilità di organizzare dei referendum propositivi. Daremo nuova voce alle consulte, ricostituiremo quella per la tutela dell’ambiente coinvolgendo chi a Fabriano ha a cuore questo tema e riproporremo il comitato scientifico per la gestione delle strutture museali. Daremo vita alla consulta per la tutela della salute e dell’ospedale che dovrà essere composta dai comitati, dalle associazioni e da chi lavora ed opera all’interno delle strutture. In questo modo saremo capaci di presentare in regione delle istanze e delle proposte che avranno con se un peso specifico importante. Possibilmente questa consulta dovrà essere allargata al territorio dell’entroterra superando i limiti amministrativi delle province. Abbiamo bisogno di fare massa critica e di tutelare tutti insieme quei diritti fondamentali che la politica regionale targata Pd e guidata da Ceriscioli stanno mettendo gravemente a rischio. Sono tutti strumenti che avranno l’obiettivo di riattivare la cittadinanza e di ridurre la distanza con le istituzioni. In questo modo tutti avranno la possibilità di partecipare alla vita politica e alle decisioni. Non saranno più poche persone chiuse in un ufficio a decidere del futuro della comunità ma chiunque vorrà potrà partecipare a questo percorso. Contemporaneamente inizieremo un altro lavoro altrettanto importante: il recupero delle risorse economiche andando ad agire sull’illegalità diffusa che è stata rilevata all’interno dell’amministrazione. Di questi interventi ne parleremo domani».