ANCONA – Lavoro, ricerca e innovazione, parità di genere, welfare e nuove generazioni. Sono questi i punti strategici del programma elettorale di Manuela Bora, candidata nelle schiere del Pd a sostegno del candidato presidente di centrosinistra Maurizio Mangialardi.
L’assessora regionale uscente allo Sviluppo economico, Green economy, Fondi europei e Pari opportunità, nel corso della sua presentazione, che si è tenuta agli Angeli di Varano ad Ancona, ha tracciato un bilancio dei suoi 5 anni in Regione, in quota dem, e ha spiegato la sua scelta di scendere in campo per il secondo mandato, consapevole del fatto che serva un orizzonte temporale per dare seguito alle azioni in programma, alcune delle quali sono in corso, altre ancora da affrontare.
«Senza i giovani, non ci saranno le energie necessarie per risolvere le questioni più impellenti del momento» ha dichiarato, spiegando che occorre proseguire sulla strada dell’innovazione e dello sviluppo per far crescere la regione: in tal senso, il solco è già tracciato con la legge varata nel 2018 relativa all’Industria 4.0 di cui è stata la prima firmataria. Per l’assessora uscente è necessario «costruire un nuovo modello di impresa, creando posti di lavoro, specialmente per i giovani ma non solo».
Poi l’accento sulla Camera di Commercio delle Marche, la quinta più grande a livello nazionale e l’unica realizzata su base regionale: l’impegno della Bora su questo fronte sarà quello di ampliare la diffusione della banda larga e incentivare la digitalizzazione delle piccole imprese anche di quelle turistiche.
«Molto è stato realizzato durante questo primo mandato – ha rimarcato Manuela Bora -: sono state fatte oltre 1.000 assunzioni di personale qualificato, attivate 112 collaborazioni di università e imprese, sono stati attivati 320 milioni di euro per gli investimenti. Uno sforzo importante che ha consentito alle Marche, nel 2019, di piazzarsi al quinto posto tra le regioni italiane nella classifica europea degli innovatori facendo registrare un + 12,9% rispetto al 2011».
Sul fronte del credito, fondamentale per le imprese, ha ricordato che sono stati stanziati 37 milioni di euro per i Confidi, che hanno generato credito per oltre un miliardo di euro a beneficio di 27 mila imprese marchigiane.
Sui fondi europei ha ricordato che in cinque anni, sono state attivate il 97% delle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale pari a 567 milioni di euro su un totale di 585. Inoltre ha sottolineato che le Marche sono state la seconda regione migliore d’Italia per capacità di spesa dei fondi europei nel 2019.
«La più grande battaglia dei nostri tempi è il clima» ha detto la Bora, per questo occorre proseguire sulla strada dell’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, ridurre del 40% le emissioni di gas serra e puntare all’economia circolare e all’«agricoltura biologica che, negli ultimi anni, nelle Marche ha fatto passi da gigante».
Infine, sul tema della parità di genere, ha spiegato che bisogna ridurre il costo degli asili nido, promuovere la conciliazione tra vita familiare e lavoro e potenziare i centri antiviolenza. «Tra i miei obiettivi – ha concluso – c’è quello di promuovere forme di aiuto alle aziende per garantire maggiore flessibilità lavorativa nel reinserimento delle donne dopo la maternità e voucher economici per servizi di baby sitting e cure domestiche».