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Elezioni: stoccate fra i candidati Balducci e Santarelli

C'è tempo fino alle ore 12 di domenica 19 giugno per potersi apparentare. Lunedì 20, invece, il nuovo sorteggio in Comune a Fabriano per la disposizione dei nomi dei due candidati alla carica di sindaco

La sede del Comune di Fabriano
La sede del Comune di Fabriano

FABRIANO – Le ore 12 di domenica 19 giugno per potersi apparentare. Lunedì 20, invece, il nuovo sorteggio in Comune a Fabriano per la disposizione dei nomi dei due candidati alla carica di sindaco: Giovanni Balducci della coalizione Insieme per Fabriano e Gabriele Santarelli sostenuto dalla lista del Movimento 5 Stelle.
Ancora meno di dieci giorni di campagna elettorale prima che siano i fabrianesi a scegliere, con il loro voto, il prossimo primo cittadino di Fabriano nel quinquennio 2017-2022.

I due candidati sono impegnati in incontri in città e frazioni. E, ovviamente, non si lasciano sfuggire l’occasione per rilasciare dichiarazioni che possano intercettare gli indecisi e coloro che hanno votato, al primo turno, per i quattro candidati esclusi.

Giovanni Balducci durante lo spoglio

«Mancano pochi giorni al turno di ballottaggio e sono orgoglioso del modo pulito e coerente con il quale noi della coalizione di Insieme per Fabriano abbiamo condotto l’intera campagna elettorale. I dati scaturiti dal primo turno, con il vantaggio che i fabrianesi ci hanno attestato con il proprio voto, conferma questa linea che ci è propria, da sempre», l’incipit di Giovanni Balducci che non lesina stoccate all’altro contendente.

«Continuerò a parlare di contenuti senza correre dietro alle polemiche spicciole e strumentali. In fondo, non ho legami da dover salvaguardare. Né tantomeno indiscrezioni sull’Esecutivo, che avrò l’onore e l’onere di guidare per i prossimi cinque anni, da dover smentire per i medesimi rapporti stretti da dover giustificare. No, continuerò a presentare le varie sfaccettature del programma di coalizione che realizzeremo. Deve essere dura non poter evidenziare, quotidianamente, cosa e come si vuole governare e amministrare la città. Li capisco, il programma se non ha basi solide e realizzabili è meglio lasciarlo in secondo piano e lanciarsi in strali che qualificano, meglio di tante parole, chi le pronuncia rispetto a ciò che potrei dire io per smentirle. Oltre che ai post su Facebook, sono impegnato a incontrare tutti coloro che vogliono parlarmi. Non solo con le due ore quotidiane all’interno del comitato elettorale, ma recandomi nelle frazioni e nei quartieri della città. Il clima velenoso non lo alimento e non mi sottraggo alle critiche, anche a quelle pretestuose a patto che non siano faziose e strumentali. Preferisco dialogare in modo costruttivo, ricordando che noi siamo una squadra che si renderà ancora più esplicita nella Giunta che avrà esperienza e gioventù, competenza e qualità».

Gabriele Santarelli durante lo spoglio

Il candidato pentastellato, Gabriele Santarelli, traccia un parallelismo fra il comportamento della Giunta Sagramola e quello che avrebbe un Esecutivo a guida M5S in caso di vittoria nei confronti delle opposizioni. Un modo per attirare l’attenzione del loro bacino elettorale. «Ci sono oltre 4 mila voti che non possono essere ignorati. In questi 5 anni di opposizione i cittadini che nel 2012 hanno dato fiducia al Movimento 5 Stelle hanno avuto in consiglio comunale dei portavoce che hanno svolto un lavoro serio, puntuale e intransigente. Abbiamo presentato innumerevoli proposte che sono state puntualmente bocciate e snobbate dalla maggioranza. Il consiglio comunale è stato trattato dalla maggioranza e dalla Giunta come un fastidioso fardello e la voce di quei cittadini che avevano scelto di votare per uno dei partiti seduti nei banchi dell’opposizione è stata del tutto ignorata e sbeffeggiata», scrive Santarelli che, poi, evidenzia il comportamento che terrebbero in caso di vittoria.

«Noi non vorremmo ripetere la stessa esperienza. La semplice rivoluzione passa anche da qui: dall’ascolto delle istanze dell’opposizione e dal ragionare insieme sui progetti validi per la città, liberi da preconcetti e dall’arroganza di avere sempre la risposta giusta in tasca. Abbiamo sempre detto che da soli non riusciremo a fare niente e ne siamo profondamente convinti. Abbiamo detto che bisognerà ascoltare e coinvolgere comitati e associazioni, per cui non potremmo mai far finta che tanti cittadini hanno riposto la loro fiducia votando altri partiti. Noi vorremmo ricominciare anche da qui. Il Consiglio Comunale deve diventare il luogo del dialogo e della costruzione di un progetto per la città in grado di farci risollevare. La nostra idea è quella di individuare, con gli altri, cinque punti condivisi da affrontare sin da subito e sui quali iniziare immediatamente a lavorare», conclude tendendo la mano alle opposizioni e, quindi, i voti necessari per vincere il ballottaggio di domenica 25 giugno.