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Elezioni: dopo venti ore nessun dato ufficiale. Indagini in corso

Da decidere chi fra Arteconi e Scattolini si accomoderà sul terzo gradino del podio della contesa fabrianese di questa tornata elettorale. I commenti di tutti i candidati a sindaco esclusi dal ballottaggio

La porta chiusa della Sala Giunta dove lavora la commissione elettorale centrale

Neppure la venuta in città della commissione elettorale centrale, dalle 12 di questa mattina, 12 giugno, ha consentito ai fabrianesi di conoscere l’esito definitivo dei voti del primo turno. Una situazione clamorosa che potrebbe anche avere risvolti giudiziari.

A far fermare l’aggiornamento dei dati, sono state tre sezioni sulle quaranta complessive. Si tratta della n. 4 (scuola elementare Collodi), la n. 14 (scuola elementare Di Nuzio) e la n. 22 (scuola elementare Santa Maria). Solo alle 20, le prime due si sono sbloccate. Mentre per la sezione di Santa Maria occorrerà attendere domani mattina, 13 giugno.

A rallentare drasticamente lo spoglio nei seggi 4 e 14 si è trattato di contestazioni, quasi per un centinaio di schede complessive, per l’assegnazione dei voti sia ai candidati sindaco che consiglieri delle varie liste. La situazione più ingarbugliata spetta al seggio n. 22. Da quanto si apprende sono intervenuti i carabinieri, ci sarebbero indagini in corso che potrebbero avere dei risvolti penali per una serie di problematiche riscontrate. Tutto ciò ha determinato l’arrivo a Fabriano di alcuni componenti della commissione elettorale centrale che si sono chiusi all’interno della sala Giunta del Comune per effettuare personalmente lo spoglio.

«La commissione elettorale centrale insediata dal Tribunale Civile e Penale di Ancona, come ogni elezione, sta procedendo alla verifica dei verbali e delle schede di alcune sezioni elettorali che hanno manifestato problemi nel completamento delle operazioni di voto o di difformità tra le comunicazioni ufficiali ed i verbali di seggio. Una volta terminata la verifica, sarà dato riscontro alla Prefettura dei dati stessi e saranno pubblicati nel sito del Comune», la stringata nota in politichese diramata dall’Ente municipale intorno alle 14 di oggi. Da allora, il silenzio. Continue promesse che almeno i risultati di due sezioni delle tre mancati, sono prontamente in arrivo. Ma, in realtà, solo alle 20 sono state inserite ufficialmente fra i risultati.

Fondamentalmente, sarà l’esito dell’ultimo seggio per determinare chi arriverà terzo fra i candidati Vinicio Arteconi (Fabriano Progressista) e Vincenzo Scattolini (Lega Nord, Scattolini Sindaco e Fratelli D’Italia), con il primo che sembrerebbe in leggerissimo vantaggio.

«La riscossa continua, nessuno escluso», le parole affidate a un post su Facebook da parte di Arteconi. «Voglio ringraziare la meravigliosa comunità dei lettori e tutti i cittadini con i quali abbiamo avuto la fortuna di confrontarci. Questo grande risultato elettorale ci colma di commozione e orgoglio che testimonieremo continuando a lavorare con determinazione e tenacia per Fabriano e i nostri concittadini, nessuno escluso».

L’altro potenziale terzo arrivato, Scattolini, utilizza l’ironia nel commentare il voto a tre sezioni dal dato ufficiale. «I fabrianesi non mi hanno voluto, vado subito a lavoro, in esilio, ad Ancona. Battute a parte, sono all’opposizione e farò il mio dovere: quando si lavorerà per il bene della città il futuro sindaco avrà il mio appoggio, altrimenti no. Mi spiace questa sconfitta perché, dopo tanti anni, non è cambiato nulla. Le frazioni urlano tutti i giorni per i disservizi e poi il candidato Giovanni Balducci, vince in quasi tutti i paesi. Assurdo. Ha vinto il vecchio. Fabriano non ha capito la gravità della situazione, ma forse va bene così».

Sicuramente, quinto classificato, anche senza dover attendere il dato ufficiale, è Silvano D’Innocenzo sostenuto dalla lista Janus. «Eravamo consapevoli delle nostre difficoltà fin dall’inizio. La lista ha scelto di non avere un simbolo di partito. Siamo partiti da zero, abbiamo messo tanto entusiasmo e sicuramente abbiamo fatto la nostra bella figura in tutti i confronti con gli altri candidati. Purtroppo la gente non ha partecipato attivamente alla campagna elettorale e questo ci ha penalizzato, in quanto abbiamo potuto contare solo sulle forze di ognuno di noi. Ringrazio tutti i ragazzi della lista e tutte le persone che hanno collaborato anche da fuori con noi. Siamo una bella squadra, ma abbiamo perso questa tornata elettorale, ma tranquilli, tra cinque anni ci riproveremo, anche perché abbiamo rappresentato la Fabriano che non si piega», il suo commento.

Infine, ultimo, ma con una percentuale ben sopra l’uno per cento, il candidato del partito Comunista dei Lavoratori, Crescenzo Papale. «È superfluo ripeterlo, ma lo ribadiamo ancora una volta: non daremo alcun tipo di sostegno o indicazione di voto per le formazioni che sono andate al ballottaggio. Vorrei abbracciare tutti quelli che ci hanno votato, quelli che lo hanno fatto solo per simpatia e quelli che voglio definire “unici” e “coraggiosi”: persone che controcorrente hanno voluto sostenere in modo convinto una lista di sinistra anticapitalista, la sola ad aver analizzato e messo in discussione in questa campagna elettorale, in modo chiaro e coerente, le politiche economiche e sociali di un capitalismo sempre più rapace, che hanno portato un forte arretramento dei diritti e dello stato sociale. Peccato non essere riusciti ad entrare in Consiglio comunale, ma siamo consapevoli che le vere battaglie si fanno per le strade, nelle piazze, in mezzo alla gente e non nei palazzi del potere. È da queste persone che ci hanno votato che dobbiamo ripartire per rilanciare e costruire a Fabriano una sinistra coerentemente anticapitalista, e un fronte di lotta intransigente per la difesa del lavoro e dei servizi pubblici. Ci piacerebbe tanto che quelli che ci hanno votato volessero continuare con noi, anche dopo il voto, anzi soprattutto e a maggior ragione dopo il voto, questo percorso di resistenza, unendo le nostre forze attorno ad un programma di vera opposizione e di vera alternativa», ha concluso Papale.