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Vertenza Elica, la multinazionale di Fabriano non torna indietro: «Nessuna alternativa»

Poco dopo il summit con il Ministero dello Sviluppo economico, l'AD della multinazionale fabrianese, Giulio Cocci: «Seppur doloroso, il Piano industriale è fondamentale per rendere l’azienda competitiva»

Giulio Cocci, AD di Elica

FABRIANO – Per Elica «non ci sono alternative meno dolorose a questo piano». Questo uno dei commenti della multinazionale di Fabriano a poche ore dal termine del summit, in videoconferenza, che si è svolto ieri, 3 maggio, e convocato dal Ministero dello Sviluppo economico riguardante il nuovo piano industriale strategico 2021-2023, che prevede 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.

L’azienda ha confermato la disponibilità a un «proficuo e costruttivo confronto sulla gestione dell’impatto occupazionale derivante, attraverso lo studio di tutte le soluzioni possibili e gli strumenti disponibili da definirsi di concerto con le organizzazioni sindacali, le parti sociali e gli organi istituzionali». Condivide l’approccio della viceministro Alessandra Todde che si è fatta promotrice di ulteriori incontri di approfondimento, anche bilaterali e «ritiene che ciò consentirà di capire meglio i contenuti di dettaglio del progetto».

Elica considera che il piano industriale 2021-2023, che prevede la riorganizzazione del footprint industriale dell’area Cooking Italia, «seppur doloroso, sia fondamentale per rendere l’azienda competitiva in un mercato nel quale i concorrenti ormai da anni hanno intrapreso azioni similari. Tale scelta consentirà di mantenere l’occupazione di circa 700 persone nella sola provincia di Ancona tra Fabriano, Mergo e Castelfidardo e quindi di salvaguardare il futuro e la stabilità del Gruppo. Questo nuovo assetto organizzativo garantirà la strategicità e la centralità dell’headquarter di Fabriano, centro di tutte le funzioni che conferiscono valore aggiunto ai prodotti, consentendo di far rimanere il cuore e la testa dell’azienda nelle Marche».

«Il piano industriale presentato è essenziale per salvaguardare la capacità competitiva di Elica nel futuro e per superare le criticità dell’area Cooking Italia che continua, da anni, a rimanere in perdita. Condivido l’approccio proposto dalla Vice Ministro Alessandra Todde per avviare un confronto proficuo tra le parti sui contenuti», il commento di Giulio Cocci, Amministratore Delegato di Elica.