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Elica: i lavoratori approvano l’accordo a stragrande maggioranza

Il risultato del referendum fra i lavoratori ha visto prevalere i "si" con 456 voti. Scendono gli esuberi, sale l'incentivo volontario all'esodo, confermata la riduzione dell'orario di lavoro da otto a sei ore per circa 470 dipendenti della multinazionale fabrianese

Un momento del referendum in Elica

FABRIANO – I lavoratori di Elica danno il via libera all’ipotesi di accordo sindacale che, dunque, diventa effettivo. Il risultato del referendum, alta affluenza, è inequivocabile ben oltre l’80 per cento: 456 favorevoli e 92 contrari, 548 i votanti.

Dunque, intesa ufficiale raggiunta fra sindacati e il Gruppo multinazionale fabrianese, leader nel settore delle cappe aspiranti. La mediazione sottoscritta lo scorso 20 settembre diventa un accordo con l’avallo dei lavoratori.

Sacrifici, ma anche prospettive per il prossimo futuro. Questi i tratti distintivi dell’accordo che vede gli esuberi di personale attestarsi nell’ordine delle 30 unità. L’uscita volontaria dal proprio posto di lavoro sarà incentivata, per i primi mesi, con 42mila euro. L’orario di lavoro sarà di sei ore, rispetto alle canoniche otto, per circa 470 tute blu del Gruppo. Lavorare meno, per lavorare tutti.

L’accordo sottoscritto dai rappresentanti provinciali di FiomFimUilm e le Rsu di Elica è figlio di un’intesa difficile che nel contesto attuale, dove gli ammortizzatori sociali sono agli sgoccioli. Le parti sociali l’obiettivo principale era la salvaguardia dei posti di lavoro e dei livelli salariali.

«L’orario di lavoro è stato il vero nodo da sciogliere, sia per la riduzione salariale che colpisce i lavoratori, sia per l’aspetto di regolamentazione di eventuali forme di flessibilità che andranno a sostituire l’ammortizzatore sociale nella gestione dell’organizzazione del lavoro. Con questo accordo si è cercato di colmare il più possibile la perdita della quota salariale che deriva dalla mancanza di ammortizzatori sociali, nello specifico i contratti di solidarietà, e di rendere il più oneroso possibile per l’azienda l’utilizzo di eventuali forme di flessibilità, a cui può capitare di dover ricorrere non per mancanza di commesse o per ordini improvvisi, ma solo per sopperire a disorganizzazione interna», le dichiarazioni delle parti sociali.

E le tute blu, a seguito delle numerose assemblee che si sono svolte il 25 e 26 settembre scorsi, hanno evidentemente compreso tutto ciò approvando a larghissima maggioranza il testo dell’accordo: Fabriano 12 favorevoli, zero contrari; Serra San Quirico: 14 favorevoli e 2 contrari; Cerreto D’Esi: 43 favorevoli e 15 contrari; Mergo: 387 favorevoli e 75 contrari.