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Elica, lettera dei dipendenti al Presidente Casoli: «Ci affidiamo a lei»

Una missiva che segue la notizia dell'apertura della cassa integrazione Covid per la quasi totalità dei dipendenti dello stabilimento di Mergo

Sede uffici di Elica a Fabriano
La sede degli uffici di Elica a Fabriano

FABRIANO – «Caro Presidente, costruiamo insieme i prossimi cinquant’anni di storia industriale da lasciare a patrimonio industriale, sociale e culturale per le prossime generazioni, così come la nostra ha ereditato da chi ci è stato prima di noi», questo uno dei passaggi fondamentali che i dipendenti di Elica, multinazionale di Fabriano leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, hanno messo nero su bianco scrivendo una lettera al presidente, Francesco Casoli.

Una missiva trasmessa a Casoli, tramite il coordinamento sindacale unitario Fim-Fiom-Uilm, che viene recapitata a pochi giorni da un incontro che le parti sociali dovrebbero avere con il management di Elica per affrontare alcune problematiche emerse nelle scorse settimane, prima fra tutte il ricorso alla cassa integrazione Covid per la quasi totalità dei dipendenti dello stabilimento di Mergo. «Siamo nate/i con Elica, cresciuti con Elica, intere generazioni del territorio si sono potute realizzare grazie al lavoro che questa impresa ha messo a disposizione. La sinergia tra persone, territorio e imprenditore hanno permesso a una piccola realtà locale di diventare leader a livello mondiale, diventando una delle aziende di riferimento, vanto di tutta l’Italia nel mondo, grazie anche alla continua capacità di rimetterci in discussione, sempre pronti ad accettare le nuove sfide che ci venivano proposte», prosegue la lettera.

I dipendenti si dichiarano «orgogliosi» di far parte di Elica, anche nei momenti più difficili. «Ci siamo sempre distinti dagli altri per un grande senso di appartenenza e perché nel nostro piccolo, rispetto ai più grandi, ci siamo sempre sentiti speciali: questo è successo anche grazie a tutto quello che ci ha trasmesso Lei, grazie ai valori di Elica e al rispetto degli obblighi reciproci. Anche nella crisi, che oramai colpisce il settore da oltre un decennio, si sono trovate le risorse e le soluzioni per affrontarla, a costo di grandi sacrifici da parte di tutte/i, sempre e comunque con l’obiettivo di tenere tutto insieme, come un’unica collettività che si adopera per andare avanti senza lasciare indietro nessuno, vedendoci come una grande famiglia».

Oggi tutto questo «sembra non esserci più e le logiche che prevalgono sono diverse; la passione è diversa, la voglia di fare impresa non è più la stessa. Abbiamo l’impressione che l’interesse si sia spostato altrove e non lo ritroviamo nelle dinamiche territoriali e industriali, ma in quelle strettamente finanziarie, che se pur importanti, da sole non possono guidare il futuro di un’azienda e che sicuramente stanno inquinando il rapporto di trasparenza e reciproca fiducia».

Nel tempo della pandemia «ci sarebbe bisogno della nostra Elica, quell’azienda speciale che è stato un punto di riferimento per le persone e per la loro crescita, un’azienda che guarda al futuro con grande slancio senza dimenticare le proprie origini, capace di traguardare una prospettiva di rilancio del territorio, ormai colpito in maniera troppo profonda da un processo di desertificazione industriale che sembra non fermarsi più e che toglie futuro alle attuali ed alle prossime generazioni. I manager, gli Amministratori Delegati sono tutte figure che passano e si succedono, le loro scelte poi ricadono su tutte/i noi: alla proprietà, che eredita un’impresa nata sui valori del territorio e delle persone, chiediamo di farsi carico di continuare a fare impresa come ha sempre fatto nel passato per costruire una prospettiva di medio e lungo periodo, incentrata sui valori su cui è nata e si è sviluppata Elica. Purtroppo le scelte delle persone e i nuovi assetti aziendali, sembrano privilegiare l’aspetto finanziario a quello sociale e la sola responsabilità nei confronti degli azionisti piuttosto che quella verso le persone. Noi crediamo che ancora sia possibile fare scelte di responsabilità sociale e salvaguardia delle persone, proprio nello stile dell’azienda. Abbiamo dimostrato che lavorare nelle nostre fabbriche è sicuramente efficace e profittevole, che l’innovazione nasce sempre e comunque dal fabrianese e su questo chiediamo e ci aspettiamo delle scelte coraggiose in nome di quello che Elica e chi l’ha fondata hanno sempre rappresentato. Insieme per il futuro, insieme per il territorio, insieme per la nostra Elica», si conclude la lettera dei dipendenti della multinazionale di Fabriano indirizzata al presidente, Francesco Casoli.