FABRIANO – In attesa dell’auspicato accordo, gli scioperi in Elica continuano all’interno degli stabilimenti di Mergo e Cerreto D’Esi coinvolti dai contenuti dal piano strategico 2021-2023 in termini di occupazione e riorganizzazione lavorativa. Si tratta di astensioni dal lavoro “a scacchiera”, vale a dire in piccoli gruppi che interessano, di volta in volta, i vari reparti produttivi. «I tentavi di dialogo che stanno provando a emergere dai tavoli tecnici, evidenziano una scarsa volontà del management a rivedere le proprie posizioni da cui consegue una fortissima difficoltà di fare sintesi e ci restituisce un’azienda che, oltre agli annunci e agli approcci, è veramente disponibile a cambiare troppo poco», attacca il componente della segreteria di Ancona della Fiom, responsabile per il distretto economico di Fabriano, Pierpaolo Pullini.
Pierpaolo Pullini
«Elica concretizza le sue disponibilità con lavoro aggiuntivo per 15 persone, lasciando così oltre 315 esuberi: posizione ancora gravemente insufficiente. Le disponibilità al reshoring costituiscono una parte residuale del lavoro che potrebbe essere riallocato in Italia e sono sproporzionate al ribasso rispetto ai volumi che invece si vogliono delocalizzare: la sintesi, a queste condizioni, risulta veramente complicata ed è più che mai fondamentale una mediazione istituzionale per provare a trovare il punto di equilibrio che si ponga l’obiettivo della piena occupazione del personale e del futuro, anche in prospettiva, degli stabilimenti italiani dell’area cappe». Gli annunci che seguono l’approvazione dei risultati consolidati del primo semestre, «non fanno che confermare la totale inadeguatezza delle strategie dei manager: aumento dei ricavi e delle vendite, marginalità a doppia cifra, diminuzione dell’indebitamento, dovrebbero portare un’azienda a ringraziare i propri dipendenti per gli sforzi e i sacrifici fatti anche durante la pandemia e non ad annunciare il licenziamento di centinaia di persone ed il trasferimento di produzioni. Le performances approvate dal CdA costituiscono nei fatti un’approvazione della grande lotta che i lavoratori stanno portando avanti dal 31 marzo, con scioperi che si susseguono quotidianamente ormai da quasi un mese e che stanno portando alla luce tutti i limiti di un management le cui strategie e i cui annunci, vengono sempre smentiti dai fatti e dai loro stessi bilanci». Il primo settembre, in attesa dell’incontro al Mise, «ci aspettiamo una posizione aziendale diversa che tenga conto del bene delle persone e del futuro del territorio e non incentrata su logiche meramente finanziarie e speculative che continueremo a contrastare con tutte le nostre forza e con la nostra capacità di avanzare proposte alternative, dove al centro ci sono sempre i valori su cui Elica si fonda», conclude Pierpaolo Pullini della Segreteria della Fiom di Ancona e responsabile del distretto economico di Fabriano.