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Fabriano, Elica: trimestrale del 2021 in crescita a due cifre, diminuisce la marginalità area Cooking

L'amministratore delegato Giulio Cocci conferma che i contenuti del piano strategico 2021-2023, che prevede la delocalizzazione, siano gli unici possibili

Sede uffici di Elica a Fabriano
La sede degli uffici di Elica a Fabriano

FABRIANO – Primo trimestre del 2021 per Elica con crescita dei principali indicatori a due cifre. I ricavi: 137,0 milioni di Euro (+23,7% rispetto al 2020). Il segmento Cooking ha evidenziato una variazione complessiva del +24,3%, confermando la crescita a doppia cifra sia nelle vendite a marchi propri che nel segmento OEM (+22,8% e +25,8% rispettivamente). Prosegue il trend di crescita nei Motori (+20,6%) anche grazie ad una domanda di mercato stimolata dall’Eco-bonus e da altri incentivi a livello europeo. Ebitda: 14,4 milioni di Euro (+ 31,4%). Ebit pari a 8,5 milioni di Euro (4,3 milioni di Euro nel primo trimestre 2020). Il Risultato netto normalizzato è pari a 5,6 milioni di Euro, rispetto ai 2,0 milioni di Euro del primo trimestre 2020. Risultato Netto normalizzato di Pertinenza del Gruppo pari a 3,9 milioni di Euro rispetto a 0,9 milioni di Euro dello stesso periodo 2020. Migliora anche la posizione Finanziaria netta: -51,3 milioni di Euro (rispetto a -55,3 milioni di Euro al 31 marzo 2020. L’approvazione dei risultati consolidati del primo trimestre 2021 da parte del CdA della multinazionale di Fabriano leader mondiale nella produzione di cappe aspiranti da cucina.

«I risultati dei primi tre mesi dell’anno confermano la solidità in tutti i segmenti di business. Cresciamo da 3 trimestri nel Cooking e nei Motori. Abbiamo continuato a lavorare sull’efficienza operativa, mitigando la crescita dei costi delle materie prime attraverso lo sviluppo dei volumi e un progressivo aumento dei prezzi, con conseguente miglioramento dei margini e della generazione di cassa», il commento di Giulio Cocci, amministratore delegato di Elica. «Nonostante i risultati raggiunti in termini di fatturato la divisione Cooking dell’entity italiana continua a soffrire in termini di marginalità operativa, registrando un’ulteriore riduzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo trend, unitamente alle perdite sempre registrate negli ultimi 5 anni, conferma le motivazioni che ci hanno portato alla dolorosa decisione, annunciata a fine marzo, di trasferire le linee produttive a maggiore standardizzazione nello stabilimento polacco. Il piano rimane una azione improcrastinabile per poter garantire la competitività nel breve e nel lungo termine del Gruppo e salvaguardare tutti gli altri posti di lavoro sul territorio», ha concluso.