Il mondo del volontariato unito per contrastare gli effetti dell’esclusione sociale, della precarizzazione e marginalizzazione, acuiti dall’emergenza Covid-19.
È stato presentato ieri, 28 luglio, in Regione il progetto “R.I.E.S.CO. Marche (Reti Inclusive E Solidali per la Comunità): Terzo settore in rete per l’emergenza covid-19”, il primo in Italia finalizzato a realizzare interventi emergenziali e post-emergenziali correlati alla diffusione del virus covid-19.
«La grande forza dell’iniziativa – ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli nel corso di una videoconferenza stampa questa mattina a Palazzo Leopardi – consiste nell’essere tutti insieme per portare avanti un progetto di comunità avvalendoci di tante competenze a sostegno delle fragilità più diverse in tutte le Marche. Il valore aggiunto è poi quello del contributo del volontariato. Le ore dei volontari non si contano mai, ma sono tantissime e di altissima qualità. Invece di chiudersi, la nostra comunità di fronte al Covid e speriamo al post Covid, lancia quindi un messaggio positivo di grande solidarietà e giusta reazione a tutte quelle persone che già in situazioni difficili vivono ulteriori disagi a causa della pandemia. Il valore del terzo settore è riconosciuto da questa giunta con i fatti: circa un milione l’anno di risorse messe a disposizione dalla Regione che raddoppiano quelle messe a disposizione dalla Stato. Raccontare questo progetto significa raccontare un bel percorso fatto assieme per mettere a disposizione di tutta la comunità marchigiana tutto il mondo del volontariato. Poter contare su questa realtà eccezionale è il punto di forza della nostra Regione».
Si tratta di un sistema integrato di interventi, all’insegna dell’inclusione e della solidarietà, che diventa grande “comunità di cura” non solo per assistere, ma anche per generare cambiamento e rinsaldare legami sociali con particolare attenzione all’entroterra e alle zone del sisma. 4 le macro aree strategiche individuate:
1. Azioni di contrasto alla povertà estrema
2. Azioni ed interventi domiciliari di supporto alle fasce deboli, compresa la consegna di pasti e medicine a domicilio
3. Azioni di supporto a distanza per situazioni di disagio causato, o acuito dall’emergenza epidemiologica
4. Azioni di supporto al tessuto associativo regionale, volto al sostentamento delle ODV e delle APS.
Complessivamente il progetto vede la partecipazione di 14 organizzazioni (di cui 7 Organizzazioni di volontariato e 7 Associazioni di Promozione Sociale), riunite un’Associazione Temporanea di Scopo (ATS), collegate ad una rete territoriale di 759 associazioni, organizzazioni ed enti locali che collaborano al raggiungimento delle azioni progettuali.
Le risorse messe a disposizione dalla Regione Marche per questa progettualità ammontano a 800.000 euro e sono pari al 94% del costo complessivo del progetto di euro 848.000 e si collocano all’interno di un finanziamento statale, normato da un Accordo di programma (Annualità 2019) tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione Marche.
«È un momento importante – ha aggiunto Manuela Carloni (presidente Auser ente capofila progetto) -, una sperimentazione di alto livello che effettuiamo per la prima volta in Italia. Non era mai accaduto prima che così tante associazioni si mettessero insieme per affrontare un’emergenza così grande. Abbiamo invece condiviso una progettualità per affrontare il post Covid grazie al lavoro svolto in rete nella massima sinergia tra tutti i soggetti coinvolti e con il grande apporto di professionalità del Centro Servizi per il Volontariato».
Il presidente del CSV Simone Bucchi da parte sua ha voluto sottolineare l’impegno della Consulta tra le Fondazioni Casse di Risparmio Marchigiane che è intervenuta con un cofinanziamento per colmare il 5% di risorse mancanti. «Le Fondazioni – ha detto – sono un grande supporto per le piccole associazioni. Tutti insieme rappresentiamo un sistema. Insieme alla Regione possiamo organizzare iniziative e come CSV fare progetti e aiutare il terzo settore a intercettare le risorse. Effettuiamo poi monitoraggi in tempo reale al fine di indirizzare al meglio le azioni e correggerle dove necessario. Ringraziamo in particolare il Servizio delle Politiche Sociali e il presidente della Regione che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno».
Il dirigente del Servizio Politiche Sociali Giovanni Santarelli ha quindi illustrato «il plafond importante per rilanciare il terzo settore» messo a disposizione dalla Regione attraverso i bandi dedicati al volontariato e alla promozione sociale negli ultimi cinque anni: 939mila euro nel 2017; 1milione nel 2018; 1,292 milioni nel 2019; 1 milione nel 2020 a cui stanno per essere aggiunti 1,6 milioni. A questi si sommano i 2 milioni di euro della Piattaforma 210 per il sostegno a 821 realtà associative (misura 20) e i 2,8 milioni per la cooperazione sociale (misura 21) per 89 cooperative di tipo A e 79 cooperative di tipo B».
Il progetto avrà una durata di 180 giorni (6 mesi), salvo proroghe dettate dallo stato di emergenza, e stima di raggiungere con le diverse azioni di rete i seguenti beneficiari:
– Nuclei familiari
– Bambini e ragazzi (entro i 18 anni)
– Giovani (18/34 anni)
– Anziani (over 65)
– Disabili
– Migranti, rom e sinti
– Soggetti in condizione di povertà e/o disagio sociale
– Senza fissa dimora
– Soggetti con dipendenze
– Volontari formati
– Donne vittime/potenziali vittime di violenza domestica
– Donatori di Sangue
– Cittadini raggiunti dalla comunicazione del progetto
Hanno aderito a livello regionale: Auser, Avis, Arci, Acli, Anpas, Legambiente, CDO Opere sociali, Anffas, Anteas, Aiasm, Centro di Ascolto e di prima accoglienza OdV Macerata, ADA, Anmil, CSI Centro sportivo Italiano.