FABRIANO – Sale la temperatura per le sorti della Whirlpool a seguito del confronto fra istituzioni, sindacati e management aziendale, avvenuto nella sede del ministero dello Sviluppo economico. Il rischio concreto di nuovi esuberi a fine anno, compreso Fabriano, fa alzare la voce ai sindacati.
«L’azienda ha presentato un nuovo piano industriale per gli anni 2019/2021 e ha illustrato la situazione nei vari stabilimenti italiani del gruppo in relazione agli investimenti realizzati, ai volumi previsti e ai conseguenti livelli occupazionali. Per Whirlpool, a causa delle difficoltà di mercato, oggi nel gruppo permane una situazione difficile di volumi produttivi per tutti gli stabilimenti. Una difficoltà che interessa anche i centri direzionali del gruppo a causa dei ritardi nella integrazione tra Indesit e Whirlpool in Emea e che non ha permesso di completare il percorso condiviso con il piano Industriale 2015/2018. Questo determina un esubero di 800 persone – in tutti gli stabilimenti e nei centri direzionali- e il ricorso agli ammortizzatori sociali – cassa integrazione e solidarietà – che scadranno il prossimo 31 dicembre 2018», si legge nella nota diffusa dalla Fiom nazionale e condivisa a livello territoriale.
Mancherebbero, però, alcune risposte che le parti sociali si attendono. «In primo luogo, è un piano industriale che prevede il ricorso alla cassa integrazione e alla solidarietà oltre la scadenza del 31 dicembre 2018; è una condizione necessaria per il piano industriale, ma che oggi l’attuale normativa italiana non garantisce ai lavoratori. Il confronto su questo tema dovrà proseguire dopo l’insediamento del nuovo Governo. Sono confermate dal piano le re-industrializzazioni previste ad Albacina di Fabriano, per 50 persone, e a Teverola per 75 lavoratori; l’azienda inoltre ha dichiarato due nuovi interessi industriali in via di definizione per l’area di Teverola in grado di riassorbire ulteriori 150 lavoratori. I volumi produttivi previsti dal piano industriale per Siena e Comunanza sono volumi non sufficienti a garantire la saturazione degli impianti così come non è chiaro cosa succede agli impiegati interessati dalla riorganizzazione ancora in corso nei centri direzionali di Fabriano, Cassinetta e Pero».
Questi sono i temi aperti durante il confronto. «Sono necessari ulteriori ammortizzatori sociali oltre la scadenza del 31 dicembre 2018 per mettere in sicurezza occupazione, salario, produzioni, stabilimenti. A Whirlpool chiediamo una risposta adeguata sui volumi produttivi in tutto il Gruppo, garanzie per le funzioni impiegatizie e produzioni aggiuntive per garantire la specializzazione dello stabilimento di Comunanza. Il confronto sul piano industriale 2019-2021 prosegue al ministero dello Sviluppo economico il 6 luglio prossimo».