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Ex Muzio Gallo, non parte il progetto di recupero di Ama. La presidente: «Sono delusa ma non mi arrendo»

L'ex ospedale è chiuso dal 1988 e in stato di abbandono. L'associazione di volontariato ha un progetto di recupero rivolto ai giovani in difficoltà. La proposta è ferma sul tavolo della Regione Marche

L'ex ospedale Muzio Gallo abbandonato
L'ex ospedale Muzio Gallo abbandonato

OSIMO – Trent’anni di abbandono e progetti di riapertura mai concretizzati. Così l’ex ospedale del Muzio Gallo è finito nella lista dei “luoghi abbandonati” delle Marche. Una struttura imponente immersa nel verde delle colline di Santo Stefano, per decenni inutilizzata dopo la sua definitiva chiusura nel 1988. L’ultima proposta per riqualificare l’area è arrivata nel 2014 per iniziativa della Ama Onlus, un’associazione di volontariato che di occupa del recupero e reinserimento di minori e adolescenti disagiati. L’idea è quella di utilizzare l’ex ospedale come centro di accoglienza e luogo di formazione socio-culturale per giovani.

La presidentessa di Ama onlus Donatella Cenci
La presidentessa di Ama onlus Donatella Cenci

«Vogliamo recuperare ragazzi con vari tipi di problemi, dall’emarginazione al bullismo, creando loro un interesse culturale o artistico che possa far cambiare rotta al loro percorso di vita annoiato e passivo – spiega la presidente di Ama Donatella Cenci – perchè il ragazzo senza interesse verso la vita cerca di attirare l’attenzione con atteggiamenti violenti e contraddittori verso chi li circonda in primissimi i suoi coetanei».
Ma il progetto al momento è fermo sul tavolo della Regione Marche, che tramite la Asur detiene la struttura. «Siamo bloccati – prosegue la Cenci – la Regione se non abbiamo i soldi necessari per la ristrutturazione non ci affida lo stabile, allo stesso tempo l’associazione non riesce a raccogliere i fondi perché il donatore non vede lo stabile di appartenenza all’associazione. Quindi in questo momento stiamo portando avanti una campagna di informazione sul territorio, sperando che qualcuno sia interessato ad investire, e contemporaneamente abbiamo appena partecipato ad un bando statale per attingere nuovi fondi da utilizzare per il nostro progetto».
Nonostante i tanti ostacoli e intoppi incontrati lungo il percorso, la presidente di Ama Onlus non si arrende. «Sono delusa ma non mi arrendo – spiega -. In Regione tutti hanno accolto il progetto positivamente, ma nessuno se ne fa carico. Il sindaco Pugnaloni si è persino rifiutato di darci il patrocinio negli eventi che abbiamo fatto. Nonostante tutto andiamo avanti: sogno che il Muzio Gallo possa diventare un paradiso e i giovani possano ancora credere che noi adulti siamo capaci di costruire un’oasi d’amore per la loro espressione di vita».