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Export Marche, vendite in calo. Confindustria incalza il governo

Calano dell’11,7% le esportazioni delle Marche nel 2020 (rispetto al 2019). Schiavoni: «Occorrono misure urgenti per sostenere le filiere produttive»

JESI – Nel 2020, nonostante la crescita congiunturale registrata nel terzo e nel quarto trimestre da tutte le ripartizioni territoriali, l’export italiano registra una contrazione marcata (-9,7%) rispetto all’anno precedente, la più ampia dal 2009, che ha interessato tutte le regioni ad eccezione del Molise. Le performance negative di quattro regioni – Piemonte (-12,7%), Lombardia (-10,6%), Emilia-Romagna e Veneto (-8,2% per entrambe) – spiegano circa i due terzi del calo dell’export nazionale.

Nelle Marche le vendite all’estero sono risultate in sensibile calo nel corso del 2020: -11,7% rispetto al 2019. Il peso dell’export della regione sul totale nazionale è rimasto stabile al 2,5% e la flessione ha riguardato sia le vendite verso i Paesi Ue (-9,2%) sia quelle verso i Paesi extra Ue (-14,8%).

«Un dato purtroppo atteso ma che continua a preoccuparci – ha commentato il presidente di Confindustria Marche, Claudio Schiavoni – soprattutto perché più negativo sia di quello medio nazionale (-9,7%) sia di quello delle regioni centrali (-8,5%)”. Siamo tutti consapevoli che il nostro sistema manifatturiero è stato colpito molto duramente dalla crisi generata dalla pandemia e per questo è sempre più necessaria una costante e concreta sinergia con tutti gli stakeholder che hanno come obiettivo la ripresa e lo sviluppo del sistema produttivo delle Marche. L’internazionalizzazione è un driver strategico per la crescita e il posizionamento competitivo sui mercati delle nostre imprese ed è urgente quindi intervenire, sia a livello nazionale che regionale, per supportare l’export delle filiere produttive a partire dalle aziende più strutturate e con capacità di traino».

Scendendo nel dettaglio dei dati, tutti i principali settori di specializzazione dell’export regionale hanno registrato contrazioni delle esportazioni fatta eccezione per gli articoli farmaceutici, le cui vendite all’estero sono cresciute del 9% rispetto al 2019 e i prodotti chimici, che hanno registrato un aumento delle esportazioni del 3,8%.

Flessioni consistenti invece per l’intero comparto della moda: prodotti tessili (-20,3%), abbigliamento (-22,4%), articoli in pelle e calzature (-28,1%). In netta contrazione anche le esportazioni del comparto della meccanica: macchinari ed apparecchi (-11,4%), metalli di base e prodotti in metallo (-11,8%), apparecchi elettrici (-13,8%), computer, apparecchi elettronici e ottici (-3,7%), altri mezzi di trasporto (-53,5%), autoveicoli (-22,3%). Meno intensa la flessione delle vendite all’estero di mobili (-2,3%) mentre sono rimaste sostanzialmente stazionarie rispetto al 2019 quelle di prodotti alimentari (-0,5%) e di prodotti in legno (+0,3%). A livello provinciale la flessione delle esportazioni è apparsa generalizzata fatta eccezione per Ascoli Piceno che ha registrato una crescita dell’1,6% rispetto al 2019.

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