FABRIANO – In caso di calamità naturali (come nell’ultima occasione, il sisma del 2016) il PalaGuerrieri di Fabriano, in base al piano d’emergenza, diventa luogo di ritrovo e dormitorio allestito in via eccezionale per le emergenze. Così non può essere però, perché la struttura fabrianese non è più accessibile da tempo alla popolazione e le scosse sono tornate a fare paura.
Negli ultimi giorni il consigliere comunale Fratelli d’Italia Fabriano Danilo Silvi, ha protocollato una interpellanza per avere chiarimenti in merito al Piano comunale di emergenza di Protezione civile in caso di calamità: «Dopo la scossa delle ore 7.07 e alle successive – afferma Danilo Silvi – la mente è andata sia all’emergenza del 1997 che del 2016. Due terremoti difficili da dimenticare. In caso di emergenza uno dei luoghi preposti per l’accoglienza della popolazione, come da Piano di emergenza della Protezione civile, è il PalaGuerrieri di Fabriano. Questo, però, è chiuso al pubblico da più di un anno e non può accogliere in caso di bisogno la popolazione – evidenzia Silvi. – Ho chiesto al sindaco se il Piano di emergenza di Protezione civile è stato aggiornato dopo la chiusura del PalaGuerrieri e quali sono i luoghi alternativi scelti in caso di calamità per accogliere le persone. Inoltre – conclude – è necessario potenziare la comunicazione su cosa fare in caso di emergenza sismica».
Un dibattito che prosegue da più di un anno e che è tornato fortemente alla ribalta a causa delle scosse delle ultime ore. Urgente una risoluzione.