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Acqua non potabile, Fabriano pretende delle risposte

Due giorni interi di acqua non potabile per circa 6mila persone di Fabriano. Per il 90 per cento di questi si è trattata della terza volta in dodici mesi. E nessuno che ancora abbia spiegato il perché di tutto ciò

FABRIANO – Due giorni interi di acqua non potabile per circa 6mila persone di Fabriano. Per il 90 per cento di questi si è trattata della terza volta in dodici mesi. E nessuno che ancora abbia spiegato il perché di tutto ciò.

L’odissea per i residenti del popoloso quartiere del Borgo possono tirare un sospiro di sollievo, la non potabilità dell’acqua è durata solo due giorni interi, questa volta. Dall’esame effettuato dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione dell’Asur Marche Area Vasta n. 2, i parametri di Escherichia Coli sono rientrati nella norma sia per la conduttura Fab 28 viale Martiri di Kindu che per la Fab 39 Marischio.

Il 23 ottobre scorso, l’allarme con la conseguente ordinanza a firma del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, per la non potabilità dell’acqua per circa 5mila persone in città e circa un migliaio nelle frazioni di Marischio e Ca’ Maiano.

Per i residenti di Fabriano, la Multiservizi aveva predisposto la presenza di un’autobotte nel parcheggio della scuola elementare Mazzini e una cisterna con acqua potabile nel piazzale antistante il campo sportivo in via Caduti di Nassiriya. Il tutto per servire anche gli studenti nel normale orario di scuola.

Per quel che riguarda Fab 39 Marischio era stata posizionata, invece, una cisterna nel tratto di strada antistante la chiesa della frazione stessa.

Rientrata l’emergenza, con grande sospiro dei residenti interessati, ora bisogna cercare di capire perché sia accaduto, per ben tre volte nel breve volgere di dodici mesi, questa situazione emergenziale. Le risposte devono essere pretese, visto che i residenti interessati pagano regolarmente le bollette idriche e sono stati costretti, in molti casi, vista la presenza di bambini, ad acquistare direttamente al supermercato l’acqua da bere. Un costo in più che, di certo, nessuno gli riconoscerà.