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Fabriano: non solo Allegretto, mostra di disegni architettonici al museo della Carta

Una mostra di disegni architettonici composta da ben quarantuno opere di Giuseppe Ansovino Cappelli che, a tratto di matita, riconduce all’integrità originaria trentuno borghi medioevali delle Marche

Piazza del Comune a Fabriano

FABRIANO – Inaugurata a Fabriano e subito oggetto di una buona affluenza, la mostra a cura di Giuseppe Salerno e con il Patrocinio del Rotary Club di Fabriano in collaborazione con l’associazione InArte, allestita presso il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano: “Volare alto per ritrovare le radici”. Una mostra di disegni architettonici composta da ben quarantuno opere di Giuseppe Ansovino Cappelli che, a tratto di matita, riconduce all’integrità originaria trentuno borghi medioevali delle Marche. Docente di composizione presso la facoltà romana di Architettura Valle Giulia, Giuseppe Ansovino Cappelli è originario di Fiastra ed è alla sua regione d’appartenenza che dedica questi suoi lavori recenti su carta Fabriano.

Il curatore

«Architetto amante della classicità e fortemente rispettoso del mondo naturale, Giuseppe Ansovino Cappelli vive la propria estraneità nei confronti di questa società massificata che non concede spazio al pensiero e all’emozione individuali; società che, dimenticato il senso della vita, va ogni giorno di più alla deriva. Artista nell’animo, disprezza quel fare scollegato dal sentire profondo che ha prodotto la crescita incontrollata dei grandi agglomerati urbani nei quali si sono succeduti interventi distruttivi e sostitutivi che hanno compromesso ogni precedente armonia d’insieme riducendo le aree cittadine a luoghi dell’accumulo e della coesistenza. Nostalgico di una idealizzata integrità perduta, Cappelli, uomo/architetto/disegnatore/sognatore, sorvola con la gomma e la matita piccoli e grandi borghi delle amate terre marchigiane per restituirci, liberate da rimaneggiamenti e superfetazioni inquinanti, architetture rivisitate nella loro essenzialità, circoscritte, protettive, protagoniste un tempo di quel dualismo città/campagna oggi sconosciuto. Volare alto per ritrovare le radici è la missione abbracciata da Giuseppe Ansovino Cappelli che, a tratto forte di penna e matita, realizza su carta Fabriano queste sue tavole bianche e nere di fronte alle quali, in scenari architettonici essenziali e silenti di dechirichiana memoria, respiriamo l’equilibrio e la grandezza di un pensiero collettivo», spiega il curatore della mostra visitabile fino a fine mese al museo della Carta e della Filigrana di Fabriano, Giuseppe Salerno.