FABRIANO – «Quello che ci proponiamo è proprio di mantenere fluido e costruttivo il dialogo tra città e impresa affinché questi due attori possano assorbire e catalizzare i rispettivi elementi di forza creando un grande ecosistema sostenibile, capace di resistere ai disastri naturali, alle emergenze umanitarie e ai conflitti di ogni genere, alimentando a vicenda la propria energia vitale», queste le parole di Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria, durante il seminario promosso da Confindustria nell’ambito della XIII Annual Conference Unesco di Fabriano all’interno del Padiglione Rinasco al Palazzo del Podestà, dal tema: “Imprese, città e territori resilienti”.
«Da anni siamo impegnati con il PGE – Programma Gestione Emergenze di Confindustria – in collaborazione con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, per ridurre la fragilità di imprese e territori, non solo in un’ottica di emergenza, ma anche e soprattutto di prevenzione e resilienza. E la resilienza è un grande esercizio di creatività, perché significa prima di tutto riuscire a vedere crescita e rilancio dove ad un primo sguardo c’è solo sconfitta e distruzione. L’idea che vogliamo trasmettere è che bisogna saper usare tutte le marce per arrivare in cima alla montagna ed è necessario fare delle politiche di prevenzione, sostenibilità ambientale, sociale ed economica degli elementi di rilancio di ogni comunità in Italia e nel mondo», ha concluso Robiglio.
In Italia, i Comuni esposti a un rischio naturale medio/alto sono pari al 40% del totale. «Non è più quindi rinviabile l’adozione di un piano di interventi che, partendo da una reale e piena consapevolezza dell’esposizione ai rischi del nostro Paese, punti sulla prevenzione e sulla preparazione finalizzata alla riduzione strutturale e complessiva della vulnerabilità del Paese, senza dimenticare il necessario supporto alle fasi di emergenza e di ricostruzione e ripresa delle attività civili e produttive. La Piccola Industria sta lavorando da tempo su una proposta di politica economica da presentare al Governo in occasione della prossima finanziaria. Obiettivo è proporre un piano di incentivi sulla prevenzione e sulla messa in sicurezza degli edifici, che potrebbe dare un forte impulso all’economia, in particolare all’edilizia industriale. La ratio è che conviene investire sulla prevenzione anziché spendere soldi per la ricostruzione in caso di calamità», ha evidenziato Diego Mingarelli, Presidente di Piccola Industria Confindustria Marche.
«Siamo qui a parlare di resilienza e a ribadire come noi imprenditori siamo persone che non si arrendono, che lottano per risollevarsi di fronte alle difficoltà, che trasformano la crisi in opportunità. Imprenditori che si fanno parte attiva anche nell’aspetto della prevenzione del rischio e che sono in grado di proporre progetti concreti a favore dell’intero territorio», le parole del presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni.
Dopo un primo tavolo sul ruolo dell’impresa nei territori resilienti a cui hanno partecipato Emilio D. Iannarelli del Dipartimento Protezione Civile – Ufficio Attività tecnico-scientifiche per la Previsione e Prevenzione dei rischi, Roberto Cardinali, Responsabile PGE Confindustria, Cristina Gentili, Sindaco di Bolognola e Antonio Vallesi, Sindaco di Smerillo, sono state proposte tre storie di imprenditori resilienti.
Fausto Bonelli General Manager MCE Elettronica di Mercatello sul Metauro, azienda che opera nel settore dell’elettronica e dell’elettromeccanica. Fa parte di un network di 11 aziende – team group – che lavorano ognuna rispetto alla propria competenza e tutte interconnesse tra loro.
Francesco Casoli, Presidente Elica SpA di Fabriano che ha portato due esempi concreti per mostrare la propria resilienza e quella del Gruppo multinazionale che presiede: La prematura scomparsa del padre e fondatore di Elica, Ermanno Casoli, quando Francesca aveva solo 17 anni. E l’incendio che nel 1995 ha divorato lo stabilimento di Elica. Punti di partenza per dar vita a un colosso globale.
Infine, Enrico Loccioni Presidente Gruppo Loccioni di Angeli di Rosora che ha raccontato il progetto “2 km. di futuro”, di come ha adottato 2 km di fiume Esino, che scorre accanto all’impresa.