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Fabriano: calo ordinativi, parte la cassa integrazione per gli stabilimenti ex Cartiere Miliani

Complessivamente, l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale riguarderà 208 dipendenti e si tradurrà nel periodo festivo natalizio. Come richiesto dai sindacati, l’azienda valuterà la possibilità di promuovere corsi di formazione nelle giornate di fermo

Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano
Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano del Gruppo Fedrigoni

FABRIANO – Calo degli ordinativi, i lavoratori degli stabilimenti del Gruppo Fedrigoni di Fabriano saranno posti in cassa integrazione ordinaria. Complessivamente, l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale riguarderà 208 dipendenti e si tradurrà nel periodo festivo natalizio. L’incontro fra le Rsu dei siti di Fabriano e di Rocchetta Bassa, località fabrianese, e il direttore dell’area Marche, Antonio Balsamo, ha portato alla firma dell’accordo che è dovuto alla carenza degli ordinativi a seguito anche della difficile situazione economica italiana e internazionale. Per il sito di Fabriano: il fermo produttivo del reparto “F3”, la manutenzione e il magazzino, è in calendario a partire dal 22 dicembre e fino all’8 gennaio 2023. Nel mezzo, si procederà ad alcuni lavori di manutenzione e messa in sicurezza dell’impianto. I dipendenti dell’area “Macchine in tondo” e del reparto “Termoformatrici” riprenderanno a lavorare l’8 gennaio del nuovo anno. Per lo stabilimento di Rocchetta Bassa, la produzione proseguirà fino al prossimo 23 dicembre. Quindi, stop e ripresa dopo l’Epifania. Come richiesto dai sindacati, l’azienda valuterà la possibilità di promuovere corsi di formazione nelle giornate di fermo.

I sindacati

«Le condizioni generali del mercato e i rincari – spiegano le parti sociali – sommati ad un quasi azzeramento degli ordini, hanno portato l’azienda a chiedere la cassa integrazione. Gli ordini sono quasi fermi, gli acquisti si sono ridotti: i clienti che fino a poco fa compravano, adesso, di fronte ai rincari energetici e agli aumenti del packaging, hanno rallentato. L’accesso allo strumento della cassa integrazione per il Gruppo Fedrigoni è inedito, era stato utilizzato solo sotto Covid per i periodi di fermata. Come sindacati, abbiamo chiesto di tutelare la situazione reddituale dei lavoratori, garantire la maturazione di ferie e permessi, e i premi di risultato. Diventa sempre più necessario un intervento strutturale dello Stato per contrastare aumento dei prezzi, caro energia e inflazione, elementi che non risparmiano gruppi che lavorano a livello internazionale, come questo, indipendentemente dalla gestione aziendale. Se le cose non dovessero cambiare, non è escluso che le stesse cartiere di Fedrigoni, come altre del territorio e in Italia, procedano nei mesi invernali con lo stop and go. Il quadro riguarda un po’ tutte le aziende energivore, che hanno bisogno di una grande quantità di energia elettrica o gas», concludono i sindacati di categoria.