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A Fabriano ci si adegua: la polemica fra passati e presenti sindaci è social

A dar fuoco alle polveri l’ex primo cittadino Sorci, che ha governato la città per dieci anni dal 2002 al 2012, che ha postato su Facebook una riflessione a seguito delle dimissioni del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone. Repliche di Santarelli e Sagramola

La sede del Comune di Fabriano
La sede del Comune di Fabriano

FABRIANO – Sfida social al calor bianco fra gli ultimi tre sindaci di Fabriano, l’attuale Gabriele Santarelli, e i suoi due predecessori Roberto Sorci e Giancarlo Sagramola. A dar fuoco alle polveri l’ex primo cittadino Sorci, che ha governato la città per dieci anni dal 2002 al 2012, che ha postato su Facebook una riflessione a seguito delle dimissioni del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone. «Dopo un giorno, la notizia è sparita dai giornali, in altri tempi ci sarebbero state le barricate, ora tutti stanno pensando come far saltare il Codice dei contratti pubblici.

Ma il Codice è ancora in buona salute, chissà se al Comune di Fabriano se ne sono accorti, mi auguro proprio di sì».

 

 

Roberto Sorci

Passa qualche ora e gli risponde il sindaco in carica, il pentastellato Santarelli. «Oggi ho incontrato in due appuntamenti nel mio ufficio due rappresentanti di due ditte diverse che vantano entrambi lavori fatti e mai pagati. Lavori fatti durante i due mandati passati quando erano sindaci due persone diverse. Lavori fatti fidandosi del Comune, senza incarico scritto, ma con richieste fatte a voce e quindi non tracciabili, fiducia evidentemente mal riposta. Sono solo due di diverse ditte che ho incontrato in questi due anni. Un sistema malato che stiamo cercando di estirpare. Ogni tanto si presentano ditte che chiedono di poter far lavori per poter mettere nel conto anche i lavori per i quali non sono stati pagati. Chiaramente non lo consentiamo perché questi pagamenti, come detto, non sono né tracciabili né giustificabili. Ma oggi leggo un ex sindaco che fa la morale sul codice degli appalti. Ecco, magari queste persone che devono essere pagate per lavori fatti quando lui era sindaco le mando a casa sua», la replica al vetriolo.

Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli con la fascia tricolore
Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli con la fascia tricolore

Ne nasce un battibecco social con Sorci che non si fa pregare e “autorizza” Santarelli a mandare queste due persone a casa sua e a «dargli il telefono tranquillamente» e lo invita a fare «nomi, cognomi lavori e date di chi deve essere pagato».

In ultimo, si è sentito ovviamente chiamato in causa anche l’ex sindaco Giancarlo Sagramola, in carica dal 2012 al 2017, che ne ha sia per Santarelli che per Sorci. «Ho letto solo ora il post del sindaco che non fa nomi. Questo modo di fare aumenta il venticello inarrestabile della calunnia. Se ci sono atti certi o incarichi dati o non so che altro si provveda al pagamento e si chiedano i danni. Io sono disposto a confrontarmi a viso aperto con chiunque. Peraltro, di lavori nel periodo della mia amministrazione non ne abbiamo potuti fare tanti, abbiamo pagato solo vecchi debiti, onorando sentenze e impegni presi con atti certi e documentabili, senza sbandierarlo a destra e a manca. A disposizione per qualsiasi incontro pubblico».

Giancarlo Sagramola

Insomma, una diatriba politica che si è svolta interamente sui social, emulando i leader nazionali, e sostenuta dalle rispettive squadre che, a prescindere, danno ragione e si battono per il loro punto di riferimento. Anche questo è segno dei tempi, purtroppo.