FABRIANO – «È il momento di rilanciare l’orgoglio imprenditoriale montano». A dirlo è il direttore della Cna, Massimiliano Santini, che lancia un appello al tessuto imprenditoriale: «Compatti per il territorio».
E questo perché l’area del fabrianese «deve poter trovare il giusto e legittimo riscatto per poter cambiare definitivamente pelle e cogliere le occasioni delle nuove strade digitali puntando sulle esperienze ancora esistenti, desiderose di contribuire alla rinascita del territorio». È con questo spirito che Cna di Fabriano riflette sull’imminente appuntamento con le elezioni Regionali e auspica per il territorio fabrianese un cambio di direzione rispetto agli ultimi anni.
«A fronte di tanti segnali poco incoraggianti da parte dei blasonati gruppi industriali internazionali che si sono insediati pro-tempore nel territorio, cogliendone anche i frutti e talvolta consumandone le speranze, ci sono alcune aziende locali che non si sono date per perse e hanno deciso di cambiare rotta, guardando oltre il committente locale e sperimentando nuove collaborazioni extra territoriali che oggi sono in grado di guidare la rinascita del territorio su basi diverse, attive e propositive e non certo passive e supine alle vecchie logiche distrettuali», dipinge il quadro il direttore dell’associazione di categoria, Massimiliano Santini.
La Cna di Fabriano dunque si impegna a mettere nelle condizioni la sua forte base associativa per fare una scelta consapevole e coerente con le necessità dell’area montana, «che preferibilmente dovrà vedere tutte le rappresentanze unite in una grande iniziativa divulgativa e conoscitiva sulle opinioni, proposte e progetti, tradotti in impegni concreti sottoscritti in un documento stilato da tutte le associazioni, che dovremo sottoporre a tutti i candidati del territorio».
Un impegno che si traduce in un appello al tessuto imprenditoriale e della rappresentanza. «L’invito della Cna di Fabriano dunque è quello di compattare tutto il mondo della rappresentanza per un fine comune, quello di mettere in mano a esponenti locali l’onore e l’onere di rappresentarlo nei prossimi organi politici regionali, di qualunque espressione essi siano».