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Fabriano: il focus sul commercio con la neo presidente di zona Catia Anelli

Bilancio dei saldi invernali in città, priorità, obiettivi da parte della Presidente del nuovo Consiglio Direttivo del Mandamento della Zona Montana Confcommercio Marche Centrali

Catia Anelli

FABRIANO – Saldi invernali a Fabriano in linea con l’andamento nazionale, corredati da qualche timido segnale positivo per abbigliamento, calzature ed accessori. Ad analizzare lo stato di salute del comparto del commercio, la neo eletta presidente del nuovo Consiglio Direttivo del Mandamento della Zona Montana Confcommercio Marche Centrali, Catia Anelli.

Un bilancio sull’andamento dei saldi invernali a Fabriano?

«Analizzare il bilancio dei saldi invernali non è mai facile. A livello locale verifichiamo un andamento di massima in linea con i dati nazionali indicanti lievi aumenti percentuali nei settori abbigliamento calzature accessori, ma anche per queste categorie non si sono coperte le aspettative e i bisogni dei nostri esercenti che sono direttamente colpiti dalle problematiche che tutti conosciamo, tra cui le più recenti del rincaro bollette. È chiaro che operiamo in un territorio instabile dal punto di vista economico, aggiungere incertezze legate a fattori mondiali deprime ancor di più il potenziale mercato».

Quali sono le priorità per rilanciare il settore del commercio a Fabriano?

«Nella nostra area montana pedemontana, già con la costituzione del nuovo consiglio direttivo si sono focalizzate alcune problematiche specifiche del territorio che costituiscono una sorta di programma a breve per impedire una desertificazione dei servizi nei comuni montani, emblematico il caso della chiusura degli sportelli bancari in vari comuni tra cui Genga e Cerreto D’Esi. Una delle esigenze molto sentite dagli operatori soprattutto dei Centri storici è relativa alla mancata conoscenza e pianificazione dei lavori pubblici con eventuali variazioni viarie che incidono in maniera pesante sull’operatività aziendale. Vorremmo risultare importanti collaboratori nelle scelte in quanto profondi conoscitori dei ritmi e dei flussi delle città».

Ancora?

«Altri operatori del settore turistico hanno evidenziato la necessità della creazione di un messaggio turistico univoco tale da essere riconoscibile ed individuabile. Magari legato a natura, cultura, cammini e sentieristica di cui siamo ricchissimi come territorio. Un’offerta complessiva ci consentirebbe di creare un appeal difficilmente raggiungibile in modo singolo e individuale. Formule magiche per risolvere tutto non esistono, sicuramente dovremo avere attenzione e utilizzare fondi nazionali e regionali, pronti anche ad operare su progetti, magari tramite strumenti come le associazioni temporanee di imprese».

Un’ultima priorità?

«Un altro strumento sarà sicuramente quello della formazione e aggiornamento degli operatori del settore con particolare attenzione nella crescita dei nostri giovani, creando una propensione ad avvicinarsi al mondo dei mestieri. Una formazione che non dovrà essere per forza nozionistica, ma soprattutto essere il frutto di un continuo incontro tra operatori, incontrarsi per formarsi. Noi ci siamo, vogliamo essere collaborativi al nostro interno e sempre pronti al confronto con le Amministrazioni locali al fine di poter esporre le nostre problematiche e metterci a disposizione per la crescita delle zone e dei Comuni in cui operiamo, perché sempre il benessere sociale e quello delle nostre piccole imprese coincidono.