FABRIANO – «Onorati della sua presenza» e «Dalla cultura un sostegno alle Marche ferite dal terremoto», sono due istantanee che ben fotografano il giorno dopo l’inaugurazione ufficiale della mostra La luce e i silenzi. Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento, allestita, a Fabriano, nei locali della Pinacoteca civica Bruno Molajoli, sei stanze per complessive 52 opere. Alle quali ci sono da sommare, le opere custodite all’interno della Cattedrale di San Venanzio e la chiesa di San Benedetto, in modo tale da dar vita a un ideale percorso che coinvolge buona parte del centro storico cittadino. Un’esposizione che sarà visitabile fino al prossimo 8 dicembre e che si spera possa portare in città fra i 20 e i 30 mila visitatori.
A pronunciare entrambe le frasi, il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. La prima è stata rivolta all’ospite più inatteso, ma nel contempo più gradito, che ci sia. Vale a dire la senatrice a vita Liliana Segre. «Siamo onorati della sua presenza. Una persona che tiene alta l’immagine del nostro Paese per la storia vissuta e l’impegno di vita. La sua partecipazione dà lustro alla manifestazione».
La seconda, invece, era riferita all’importanza che può rivestire la cultura per le Marche e Fabriano in modo particolare. «Le Marche hanno tutti gli ingredienti per emergere nel panorama culturale nazionale e internazionale. Dai paesaggi bellissimi alle architetture di straordinario valore, alla ricchezza di opere d’arte, alla qualità delle persone che qui vivono e lavorano per valorizzare le cose che abbiamo. Oggi non basta essere, bisogna anche narrare, tradurre questa bellezza in un racconto. Sono due anni che riviste internazionali parlano delle Marche come regione da scoprire e conoscere. Una mostra come questa di Fabriano è una risposta e uno stimolo a venire, coscienti che la sfida del terremoto si vince anche con la cultura che si assapora in ogni angolo del nostro territorio».