FABRIANO – Elica e ADI, Associazione per il disegno industriale, insieme al convegno “Disegnare l’aria, l’aspirazione del design” svoltosi questo pomeriggio, 20 giugno, a Fabriano, all’interno del suggestivo complesso Le Conce. L’incontro è stato un’importante occasione di confronto tra Francesco Casoli, Presidente di Elica, Fabrizio Crisà, Global Design Director del Gruppo e Luciano Galimberti, Presidente di ADI che, moderati da Manuel Orazi, firma della casa editrice Quodlibet, hanno affrontato il tema del rapporto tra design e territorio, delle sue sfide e opportunità.
Il felice connubio fra design, produzione e territorio, è uno dei must all’interno della multinazionale di Fabriano, azienda leader nel settore delle cappe aspiranti. Elica, infatti, si è distinta tra tutte proprio per aver guardato al design con intuizione e lungimiranza e negli anni ha costruito la propria identità puntando proprio su una riconoscibilità ben precisa. Un Dna rivoluzionario quello di Elica e un approccio creativo che ha permesso all’azienda di affermarsi come una solida realtà innovativa, pronta a raccontarsi non solo in Italia, ma nel mondo.
«Il rapporto tra design e territorio diventa in Elica un binomio vincente, strumento principe per sviluppare i propri prodotti e portarli in un mercato internazionale. Non solamente un design estetico, ma anche funzionale, che vuole esprimere al meglio la completezza di oggetti di uso comune, semplici alla vista, ma complessi da un punto di vista strutturale, restituendo una dignità progettuale alla natura stessa dell’industrial design». ha evidenziato il presidente della multinazionale di Fabriano, Francesco Casoli.
I grandi investimenti e gli sforzi fatti sono stati premiati negli anni con importanti riconoscimenti internazionali, per citarne alcuni: Red Dot Design Award, Iconic Award, Top Label di IF International Forum Design e molti altri. La consacrazione è arrivata poi nel 2018, quando il piano aspirante Elica NikolaTesla ha vinto il Compasso d’Oro, il più antico e autorevole premio mondiale di design, entrando a far parte di quella esclusiva selezione di oggetti riconosciuti da ADI come i migliori esempi di design italiano.
«Siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo, ma che in realtà è un punto di partenza. Questo importante riconoscimento certifica ciò che siamo riusciti a realizzare e ci stimola a fare sempre meglio. Fabriano è un paradosso: difficile da raggiungere, clima pessimo, poco abitato, eppure c’è stato un tasso di creatività impensabile, a partire dalla Filigrana, passando per gli elettrodomestici, centro più importante a livello europeo. Ora non è più così, ma abbiamo tutte le potenzialità per poter mostrare che siamo ancora creativi per capire cosa vogliamo essere ora in avanti», ha concluso Casoli.
«ADI guarda da sempre al territorio marchigiano come a uno dei luoghi più significativi della diffusione della cultura del design in Italia: fin dagli anni Sessanta le aziende qui hanno saputo cogliere la caratteristica capacità del design di essere fattore di sviluppo per tutte le industrie, stimolandole all’innovazione come strumento non solo di successo sul mercato, ma soprattutto di miglioramento della qualità della vita degli utenti. Da allora le aziende marchigiane sono state attivamente partecipi del percorso professionale che ha portato imprese e designer italiani al successo mondiale di oggi.
Non è un caso – commenta il presidente ADI Luciano Galimberti – che tra le delegazioni territoriali dell’ADI quella attiva nelle Marche sia tra le più presenti anche a livello nazionale con le sue iniziative, con i suoi professionisti e con i suoi imprenditori. E i frutti positivi di questa presenza culturale sono ormai un dato costante del profilo del design nelle Marche. Il riconoscimento del Compasso d’oro non arriva per caso, non è un riconoscimento che viene dato senza una seria motivazione. È un premio istituzionale, ne vengono assegnati 20 ogni due anni, è tratta i prodotti premiati come vere e proprie opere d’arte. Il design italiano non realizza forme, ma costruisce relazioni, diffonde il proprio sistema di valori».
Fabrizio Crisà, che ha disegnato NikolaTesla e non solo, ha parlato dei propri inizi lavorativi. «Lo sognavo da bambino di poterlo vincere. È sicuramente una grande soddisfazione e rappresenta il frutto di tanti anni di lavoro in Elica, dove c’è stato un percorso importante nei prodotti e nell’azienda stessa. Siamo orgogliosi che da Fabriano si disegnino tutti i tipi di prodotti per le varie nazioni in cui siamo presenti.