FABRIANO – Rinviare qualsiasi decisione sulla Agricom in attesa dell’esito delle prossime Comunali a Fabriano. Questo il senso dell’intervento del delegato Provinciale di U.N.C.I Marche, Stefano Fraboni. «Il Comune di Fabriano, proprietario del 100% dell’Agricom, società partecipata, sta spingendo l’acceleratore sulla svendita di questo importante bene comune, palesando, ancora una volta un ulteriore scempio contro un bene di tutti, come è appunto, l’azienda agraria», il suo incipit.
UNCI
«Un’Azienda – sottolinea Fraboni – che rappresenta un patrimonio della collettività fabrianese (derivante da donazioni) che ha sempre vantato una stalla di oltre 120 capi di pura razza marchigiana in purezza unica nella provincia di Ancona e un patrimonio di quasi 250 ettari tra terreno seminativi e boschi. L’Agricom è la base di ogni possibile incremento della stessa azienda Agricola, che passi attraverso un perfezionamento e miglioramento delle tecniche e delle tecnologie agrarie, zootecniche e attraverso la formazione dei soggetti che operano nel settore agroalimentare del territorio». Molteplici sono le possibilità economiche che ne potrebbero derivare, «come la reintroduzione della pecora fabrianese, l’allevamento di suini al brado, miglioramento della razza marchigiana, un implemento dell’aula didattica per le scuole, l’introduzione di nuove colture e alla realizzazione di una filiera che porti all’apertura di un punto vendita dei prodotti a km 0». Si potrebbero quindi creare dei posti di lavoro e valorizzare un turismo enogastronomico con prodotti di nicchia tipici del territorio. «Pertanto, ci si appella con forza a Mauro Uffizialetti in qualità di liquidatore dell’azienda agraria Agricom, nominato dalla Giunta Comunale, di non procedere alla stesura del bando pubblico per la vendita dell’intero patrimonio agricolo e consentire alla nuova Amministrazione che si insedierà tra circa 90 giorni di assumere le decisioni più appropriate per il futuro di Agricom e che vada nella direzione di non svendere un bene comune, ma cercare di mantenerlo e di farlo diventare un’eccellenza del territorio. Stesso appello a tutti gli attori della politica comunale in attesa del responso delle urne», conclude il delegato Provinciale di U.N.C.I Marche, Stefano Fraboni.
Secca la replica del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.
«Sono 4 anni che stiamo gestendo questa situazione che non abbiamo di certo cercato né creato noi. A monte di tutto, come abbiamo detto più volte, c’è una legge nazionale che determina quali siano le caratteristiche che una azienda debba avere per poter essere considerata una società partecipata. Sull’Agricom avevamo puntato molto, basta leggere il nostro programma elettorale, ma purtroppo ci siamo trovati nelle condizioni di non poter realizzare quanto avremmo voluto. Abbiamo diverse volte rappresentato quello che sarebbe stato il percorso e lo abbiamo fatto supportati da tutti i soggetti coinvolti ossia il liquidatore e i Dirigenti che per diverse competenze hanno gestito la procedura. Intanto non è corretto parlare di “svendita». La procedura che sarà concretizzata a breve consentirà di vendere l’azienda per il suo valore reale. Ad essere venduta è l’azienda e non il patrimonio del comune. I terreni e gli immobili rimangono di proprietà del comune che incasserà dal canone di locazione circa 25 mila euro all’anno, ossia, potenzialmente 750 mila euro per la durata del contratto. Inoltre nel bando di vendita sono inserite delle condizioni che il conduttore dovrà rispettare, indicazioni inserite nella delibera di giunta che proprio oggi abbiamo approvato, e in particolare: l’allevamento bovino allo stato semibrado e in regime biologico volto anche alla fornitura di carne alle mense scolastiche del comune di Fabriano; la disponibilità ad avviare/sostenere progetti riguardanti l’allevamento suinicolo allo stato semibrado con conseguente sostegno a progetti riguardanti l’allevamento dei maiali finalizzati alla produzione del Salame di Fabriano e partecipazione alle attività del Consorzio per la Tutela e Produzione del Salame di Fabriano; disponibilità a partecipare al progetto di recupero della razza dell’agnello fabrianese e sua commercializzazione sul territorio; disponibilità a collaborare con partner scientifici, quali l’Università e Istituto agrario a progetti ritenuti di interesse strategico per l’Amministrazione Comunale e per il territorio quali l’implementazione di un progetto di azienda agricola sostenibile e a supporto della biodiversità; riavvio della fattoria didattica allestita all’interno dell’azienda agricola con l’obiettivo di utilizzare la struttura per collaborazioni sia con le scuole di ogni ordine e grado sia con enti specifici del settore sui temi sensibili come “agricoltura biologica, agricoltura sostenibile, produzioni a Km 0, alimentazione consapevole ecc; organizzazione di colonie estive per i bambini. Non è importante che a farlo sia una azienda partecipata o una azienda che andrà a gestire il patrimonio pubblico. L’essenziale è che si faccia. Finalmente», conclude Santarelli.