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Fabriano: l’affondo dell’ex sindaco Santarelli nei confronti dell’attuale Giunta cittadina

Il j'accuse: «La montagna di promesse della campagna elettorale ha partorito fin qui un topolino che costringe la Sindaca a intestarsi il lavoro fatto da chi viene ogni giorno criticato per non aver fatto nulla. Però la campagna elettorale è finita»

Gabriele Santarelli e Daniela Ghergo nel momento del passaggio delle consegne

FABRIANO – «La montagna di promesse della campagna elettorale ha partorito fin qui un topolino che costringe la Sindaca a intestarsi il lavoro fatto da chi viene ogni giorno criticato per non aver fatto nulla. Però la campagna elettorale è finita». Questo l’incipit della replica dell’ex Primo cittadino di Fabriano, Gabriele Santarelli, rispetto alle dichiarazioni sulle progettualità da portare avanti nel 2023 da parte della Giunta guidata da Daniela Ghergo. «Nell’elenco dei progetti profuso dalla Sindaca abbiamo ritrovato il lavoro fatto dagli uffici durante il precedente mandato con lavori finanziati dal PNRR e da altri fondi intercettati a partire dal 2017. Un elenco che ricalca in modo quasi completo quello che avevamo inserito nella relazione di fine mandato a partire da quelli già finanziati dal PNRR e dai fondi GAL fino a quelli pronti nella loro fase esecutiva e da finanziare. Una domanda dovrebbe sorgere spontanea: quali sono i nuovi progetti sui quali stanno lavorando? Cosa dobbiamo aspettarci dopo terminata la spinta data dalle cose già pronte? Quale è la loro idea di città?», gli interrogativi di Santarelli.

L’attacco

Andando nello specifico. «I lavori per il tetto del Teatro Gentile sono stati affidati nel 2021 e avrebbero dovuto avere inizio a giugno, il fatto che non siano ancora iniziati sta a testimoniare il fatto che tra le intenzioni e la realtà a volte purtroppo si frappongono problemi imprevisti che evidentemente anche questa amministrazione dei miracoli deve sopportare. Chi conosce la pubblica amministrazione sa che le fasi che richiedono più tempo e lavoro sono quelle della programmazione, della progettazione, dell’intercettazione dei fondi e di tutti gli iter burocratici necessari all’apertura dei cantieri. Per cui parlare di cantieri fermi significa mentire ai cittadini perché in realtà si tratta di iter autorizzativi avviati che richiedono tempo. La Sindaca non si esime dal continuare a lamentarsi dell’assenza di risorse: evidentemente i 6 milioni di euro che abbiamo lasciato in eredità per le opere pubbliche sono ritenuti insufficienti così come non sono ritenuti sufficienti i circa 2 milioni di euro di progetti finanziati dal PNRR per il sociale e la digitalizzazione del comune o i 2 milioni per la scuola Mazzini». Secondo l’ex Primo cittadino di Fabriano, «di due cose siamo certi purtroppo dopo questi primi sei mesi vedendo quello che è stato fatto lungo via Dante e leggendo la stampa locale: la città può scordarsi le piste ciclabili e la mobilità sostenibile e sta iniziando l’ennesimo rapido declino nei rapporti istituzionali con conseguente isolamento nei confronti della regione, incredibilmente criticata per aver concesso “solo” 500 mila euro per il PalaGuerrieri, dei comuni con i quali si dovrebbe condividere un progetto di sviluppo territoriale (vedasi quello che sta succedendo con Genga) e del terzo settore con la perdita degli spazi del Coworking che erano stati concessi 5 anni fa dalla Fondazione Carifac duramente attaccata dal PD durante la campagna elettorale. In tutto questo di progetti e idee nuove nemmeno l’ombra, sintomo che manca del tutto un’idea di città. E temo che, nel silenzio generale, il peggio debba ancora venire», conclude Santarelli.