FABRIANO – FaCe the Work, nato dal bando Anci ReStart, è un progetto di innovazione sociale rivolto ai giovani 16-35 anni del territorio montano della Provincia di Ancona e, per alcuni aspetti, a quelli della Provincia di Macerata.
Il soggetto capofila è la Provincia di Ancona e partner del progetto sono: Comune di Fabriano, Comune di Cerreto D’Esi, Università di Urbino Carlo Bo, Circolo Arci Il Corto Maltese, Microclima associazione culturale, Polisarte, Azione Cattolica Fabriano-Matelica, Pastorale Diocesano Fabriano-Matelica. Questa sera, al Palazzo del Podestà, saranno presentati i risultati raggiunti.
Il presidente della Provincia di Ancona, Luigi Cerioni, ha evidenziato come i risultati raggiunti «facciano capire come sia stato un buon progetto perché parla di sviluppo, giovani e aree interne». E lo stesso sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, ha rimarcato come i risultati dei questionari «abbiano fornito spunti interessanti sui quali riflettere».
In attesa dell’incontro di questa sera, si conoscono già alcuni di questi obiettivi centrati. «Sono state cinque le linee di azione che si sono perseguite: l’osservatorio sulle condizioni dei giovani; l’avvio di un percorso di formazione; alcuni eventi che trattassero il disagio e mostrare una via come il Remake 2018, festival delle Arti e dell’Artigianato, anche in vista dell’Annual Meeting Unesco. Ancora, l’istituzione di otto borse lavoro; il coworking space a Le Conce», ha ricordato l’assessore di Fabriano, Barbara Pagnoncelli.
Fra questi il percorso di formazione portato avanti dall’Università di Urbino. «Un corso di formazione per le live skill ritagliato insieme alle persone che hanno partecipato, 19 giovani dai 10 ai 35 anni. Soddisfazione alta dei partecipanti, è durato circa un anno. Al questionario online hanno risposto più di 600 giovani, al quale si sono aggiunti i focus group», ha evidenziato il docente Eduardo Barberis. «Questo è un territorio che perde giovani e anche molti, sia per calo demografico che per emigrazione. Quelli che rimangono sono sempre più deboli, nel senso che crescono le richieste di assistenza, forte dipendenza dalle risorse familiari, un’auto-percezione di inadeguatezza e uno scollamento con le offerte di lavoro rispetto alla propria formazione. Abbiamo ragionato sulla propensione all’emigrazione: il 40% la considera realistica come prospettiva. Chi è attivo nel tessuto associativo è meno propenso a muoversi. Un aspetto, quindi, sul quale la politica dovrebbe agire».
Dunque, una ricerca «che ci ha aiutato a comprendere quali possano essere le linee d’azione che un’Amministrazione locale deve intraprendere per arginare questo disagio», le parole dell’assessore Pagnoncelli.
A tal proposito, dunque, il progetto proseguirà attraverso quattro linee di azione. «In primis, con la costituzione di un tavolo permanente per le politiche giovanili al quale siederanno i rappresentanti delle scuole a tutti i livelli, dell’Ambito 10, degli Assessorati comunali competenti e di tutte quelle realtà che si occupano dei giovani. La seconda linea di intervento riguarderà il coworking space a Le Conce per aiutare i giovani all’auto-imprenditorialità, favorendo la contaminazione fra varie esperienze e professionalità. Il terzo obiettivo consta di una riqualificazione del Centro di aggregazione giovanile per garantire ai giovani uno spazio sempre più funzionale.
Infine, c’è la possibilità che vengano nuovamente finanziati i progetti Restart e, i nostri uffici stanno lavorando per questo. Se dovessimo riuscirci, ciò ci consentirebbe di poter dar vita a nuove borse lavoro da utilizzare per le linee d’azione relative agli eventi, Remake festival 2019 in testa che, a prescindere dal rifinanziamento, si farà sicuramente».