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Fabriano: fallimento Indelfab (ex JP), sindacati chiedono incontro in Regione e con i curatori

Si attende, inoltre, la convocazione del tavolo ministeriale, con, tra gli altri, i rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico, del ministero del Lavoro, e quelli delle due Regioni coinvolte Marche e Umbria

FABRIANO – Fallimento Indelfab di Fabriano (ex Jp Industries) partita richiesta di incontro con la Regione e un’altra con i tre curatori fallimentari nominati dal Giudice della sezione Fallimentare del Tribunale di Ancona, inoltrate da Fim-Fiom-Uilm Marche e Umbria. Si attende, inoltre, la convocazione del tavolo ministeriale, in videoconferenza, con i rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico, del ministero del Lavoro, le due Regioni coinvolte Marche e Umbria, e le organizzazioni sindacali di categoria. Richiesta, quest’ultima, già partita prima della dichiarazione ufficiale di fallimento dell’azienda che fa capo all’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli.

«Adesso si lavori tutti per la tutela delle persone e dell’occupazione sul territorio», il monito-invito che la segreteria della Fiom di Ancona, tramite il responsabile del distretto economico di Fabriano, Pierpaolo Pullini, rivolge a una larga platea di soggetti. «La dichiarazione di fallimento dell’azienda Indelfab in liquidazione apre una fase molto complicata, dove tutto diventa più difficile. La convocazione del tavolo ministeriale con il Mise e il ministero del Lavoro, le Istituzioni locali e le organizzazioni sindacali, diventa adesso ancora più urgente e già sappiamo che dovrebbe essere imminente la fissazione della data. Sarà fondamentale in quella sede valutare tutte le strada possibili da percorrere affinché si possa dare il massimo supporto alle lavoratrici e ai lavoratori, che come sempre pagano il prezzo più alto, e a ogni eventuale progetto di riconversione e/o rilancio industriale che deve riguardare tutto il territorio», prosegue Pullini.

L’esponente della Fiom di Ancona non nasconde il disappunto nei confronti della governance industriale della ex JP Industries di Fabriano. «La mancanza di condivisione di un percorso da parte dell’impresa nella costruzione e nella gestione della procedura di concordato non ci ha messo in condizione di avere alcun tipo di informazione sugli sviluppi reali della situazione aziendale in atto. Risulta quindi fondamentale aprire un confronto con curatori fallimentari nominati dal Tribunale di Ancona, per avere un quadro preciso da poter poi trasmettere alle persone che rappresentiamo e per decidere le azioni più opportune da mettere in campo», l’annuncio di Pullini dell’avvenuto invio, in modo congiunto con le altre due sigle sindacali di categoria Fim e Uilm, con richiesta di incontro ai tre curatori: Simona Romagnoli, Sabrina Salati e Luca Cortellucci.

Invito di incontro che è stato inoltrato anche alla Regione. «Questo ulteriore disastro sociale e industriale deve diventare oggetto di confronto costante anche con la Regione Marche attraverso l’attivazione di un apposito tavolo per valutare tutte le azioni di supporto che possono essere messe a disposizione delle persone e di chi eventualmente si farà avanti per rilevare l’azienda o una parte di essa. Al fine di provare a contrastare il diffondersi del virus della desertificazione industriale che da oltre un decennio affligge l’area del fabrianese», la conclusione di Pierpaolo Pullini in riferimento al rischio perdita di lavoro per 566 dipendenti: 294 a Fabriano (3 quadri, 27 impiegati, 264 operai di cui 90 lavoratori nello stabilimento del Maragone e 204 in quello di Santa Maria) e 272 a Gaifana in Umbria (11 impiegati e 261 operai).