FABRIANO – I ragazzi vecchi e nuovi dell’associazione sportiva Taekwondo Fabriano hanno festeggiato il quarantennale dalla costituzione.
Una festa singolare al Tanning Pub di Fabriano, dove le nuove leve hanno potuto conoscere meglio la storia della scuola del Maestro Gianni Berardi e toccare con mano l’amicizia che lega le sue cinture nere. La rappresentativa raccolta fotografica e la proiezione di un video, a testimonianza delle tante esperienze vissute, sono state il pretesto per ricordare Gabriele Morettini e Samuele Granili (cinture nere prematuramente scomparse), per conversare allegramente di “come eravamo”, di “cosa stiamo facendo” e dei progetti che si intendono realizzare, tra cui una gara anche a fini benefici in collaborazione con la Delegazione Fabrianese per la ricerca sulla Fibrosi Cistica.
Tra gli ospiti l’assessore allo Sport Francesco Scaloni, il presidente del Coni Marche Fabio Luna e il presidente regionale Fita Marco Porcarelli, che non si sono limitati a consegnare i diplomi di partecipazione alle cinture nere, ma hanno “sentitamente” partecipato all’evento amalgamandosi tra i presenti in un clima di familiarità e genuina amicizia.
Se l’Associazione può festeggiare oggi i 40 anni, dice Berardi, è anche grazie a tutti gli allievi che nel corso del tempo hanno contribuito nella gestione quotidiana della palestra e nella realizzazione delle varie attività, finanche all’organizzazione di questo evento. Quindi, ripercorrendo la storia dell’Associazione, il Maestro non ha voluto ricordare solo le medaglie conquistate, ma soprattutto il valore di partecipare alla realtà associativa che funge da palestra di vita.
«Lo sport – precisa Berardi – deve avere come principale obiettivo il miglioramento di sé stessi». A volte la paura di fallire, il giudizio degli altri o la fatica che si deve affrontare sono d’ostacolo per accettare nuove sfide, inclusa quella di cambiare sé stessi. Uno degli insegnamenti del Maestro è proprio rivolto a coloro che hanno questi timori e può essere riassunto in una frase che spesso gli si sente pronunciare: «chi non partecipa arriva dopo l’ultimo!».