FABRIANO – Scommettere sul proprio territorio e iniziare un’attività imprenditoriale. Questo quanto raccontano, tramite la Cna, 4 giovani di Fabriano che hanno deciso di investire nel territorio dell’area montana. «Ho deciso di raccontare la storia di 4 giovani under 35 affinché si possa comprendere come ci sia ancora la volontà di rimanere ancorati nella nazione considerata da molti, anche all’estero, la più bella del mondo», evidenzia il responsabile della Cna, Marco Silvi.
Le storie
«Per quanto mi riguarda – racconta Luigi Graziano, 29enne, titolare a Fabriano di una carrozzeria – non cambierei lo stile di vita italiano con nessun altro al mondo. È vero, spesso le problematiche che dobbiamo affrontare come titolari di impresa ci mettono a dura prova, penso ad esempio alle lungaggini incomprensibili della burocrazia che incidono negativamente anche sulla nostra produttività, nonostante questo mi sento un privilegiato nel poter svolgere la professione che amo in questo Paese. Prima di diventare imprenditore ammetto di aver valutato l’ipotesi di spostarmi all’estero, ora non ci penso più». Anche Manuele Brega e Matteo Mearelli (rispettivamente 31 e 32 anni), titolari di un’attività di parrucchiere uomo/donna, dicono la loro. «Se è vero come è vero che questo Paese, nonostante tante problematiche, possa ambire ad avere un futuro radioso, questo dipende anche dalla passione e dalla competenza dei giovani artigiani che da sempre hanno rappresentato una categoria molto invidiata all’estero. Crediamo che rimanere nel nostro territorio sia la scelta di gran lunga migliore perché qui abbiamo tutto, possiamo contare su chi crede in noi e nel nostro lavoro. Stiamo anche pensando di ampliare i servizi della nostra attività, quando sei consapevole di trovarti nel giusto contesto, gli stimoli ad andare oltre non possono mancare».
La giovane imprenditrice di un pubblico esercizio a Fabriano, Debora Sanna (31 anni), ricorda di essere molto legata all’Italia. «La mia famiglia affonda le radici in questo splendido Paese ed è qui che voglio stare, dunque non ho mai pensato di trasferirmi all’estero. Spesso mi capita però di pensare che il nostro Stato, per tanti motivi, non sia sempre adeguato nel supportare una categoria, come quella degli imprenditori italiani, il cui coraggio, genio e intraprendenza ci ha reso grandi, dentro e fuori i confini nazionali. Le difficoltà che affrontiamo quotidianamente nel portare avanti le nostre imprese, vale a dire i nostri sogni, mi fanno comprendere del perché alcuni decidano di andarsene, ma io non mollo e rimango ferma nella mia ambizione di crescere insieme al territorio che amo».
Infine, il racconto di Daniele Ciappelloni che a 29 anni gestisce un’attività nel settore della comunicazione. «Il lavoro che svolgo mi ha portato diverse volte anche ad operare all’estero e sono perfettamente consapevole delle maggiori opportunità che nel mio settore avrei probabilmente oltralpe rispetto all’Italia. Nonostante questa la mia sfida più grande è dimostrare che questo territorio ha ampi margini di crescita e io voglio contribuire a piene mani a questo processo, perché amo la mia terra, ne apprezzo e conosco le enormi potenzialità e non la lascerei per nulla al mondo. La vita è pervasa di lavoro forse per buona parte del nostro tempo, ma è fatta anche di valori, di paesaggi, di legami e di buon cibo, quando sai di essere nato e cresciuto nel Paese più bello del mondo, metti tutto te stesso nel combattere burocrazie e malfunzionamenti che troppo spesso caratterizzano il nostro sistema italiano, lo fai con l’ambizione di vincere».