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“Giustizia è Liberta”, una tre giorni con il ministro Bonafede, i giudici Di Matteo e Ielo e Ilaria Cucchi

Solo alcuni degli ospiti del maxi convegno che avrà luogo a Fabriano dal 3 al 5 maggio prossimi, organizzato dall’Associazione “Carlo Galli”, in collaborazione con MicroMega, patrocinato dal Comune e sostenuto dalla Fondazione Carifac

I componenti dell'Associazione giuridica fabrianese insieme al sindaco Santarelli e agli assessori Venanzoni e Scaloni

FABRIANO – Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, i magistrati Nino Di Matteo, Paolo Ielo, Sergio Sottani, Henry Woodcock, Gaetano Paci, Luca Tescaroli e Gian Carlo Caselli, e giornalisti fra i quali Marco Travaglio, Gianni Barbaceto, Giacomo Russo Spena e Paolo Flores d’Arcais, infine Ilaria Cucchi, sono solo alcuni degli ospiti della tre giorni organizzata dall’Associazione giuridica fabrianese “Carlo Galli” di Fabriano che dal 3 al 5 maggio prossimi animeranno una serie di dibattiti in città.

L’evento, Giustizia è Liberta, è organizzato in collaborazione con MicroMega, con il patrocinio del comune di Fabriano e il sostegno della Fondazione Carifac. Previsto anche il coinvolgimento degli studenti degli istituti superiori cittadini nella mattina del 4 maggio al Teatro Gentile.

«Ci siamo affiancati immediatamente a un progetto che sarà in grado di accendere i riflettori su Fabriano per tre giorni. Ci auguriamo che la città risponda vista la caratura degli ospiti», l’auspicio del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.

A fargli eco l’assessore alla Cultura, Ilaria Venanzoni: «L’Associazione giuridica fabrianese ci ha abituati a eventi di rilievo, questa volta si sono veramente superati. La speranza è che abbia una grande risonanza nazionale visto il coinvolgimento di MicroMega. Stiamo pensando di rendere questo appuntamento strutturato».

«Gli argomenti trattati sono certamente in grado di suscitare un bel dibattito non solo per gli addetti ai lavori, ma per tutti i cittadini», ha rimarcato l’assessore alla Legalità, Francesco Scaloni.

A illustrare, nel dettaglio, il programma Daniela Ghergo, presidente dell’Associazione giuridica fabrianese. «Evento di grandissimo rilievo ed è un onore per noi e per Fabriano poter ospitare ospiti di così grande spessore e rilevanza. Ringraziamo per il sostegno, fondamentale, il Comune e la Fondazione Carifac. Oltre a MicroMega con il quale abbiamo collaborato per l’organizzazione dell’evento. In tre giorni, una tale concentrazione di magistrati, avvocati e giornalisti, crediamo sia unica nel panorama nazionale. A testimonianza di ciò, l’apertura dei lavori, il 3 maggio, da parte del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e poi di sera la presenza di Nino Di Matteo che raramente partecipa a incontri e dibattiti. Siamo molto felici del coinvolgimento degli istituti superiori di Fabriano, nella mattinata del 4 maggio, che potranno ascoltare Gian Carlo Caselli e Paolo Ielo su cosa hanno rappresentato l’inchiesta Mani pulite e i pool Antimafia per la storia italiana».

Maria Silvia Generotti, componente del direttivo dell’Associazione giuridica fabrianese, ha ricordato gli altri appuntamenti in programma. «Nel pomeriggio di sabato 4 maggio i temi trattati saranno Il sistema del malaffare e Establishment e impunità con, fra gli altri, Marco Travaglio ed Henry Woodcock. Di sera, con lo spirito di non dar adito a un processo nel processo, sarà affrontata la tematica dei Cittadini e forze dell’ordine, con la presenza di Ilaria Cucchi. Infine, domenica pomeriggio, si concluderà con Ostruzioni di giustizia con il magistrato Luca Tescaroli».

Punta sulla valenza didattica, il presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani. «La Fondazione Carifac ha deciso, fin da subito, di sostenere questa manifestazione perché prevede un pieno e fattivo coinvolgimento delle scuole cittadine, oltre naturalmente allo spessore degli ospiti che interverranno in questa tre giorni.

Ma credo sia fondamentale parlare alle nuove generazioni invitandole, in tutti i modi, a perseguire ideali alti, seppur concreti e necessari, quali la giustizia e la libertà. Oggi, i nostri giovani hanno bisogno di ritornare alle radici fondative della società democratica. Dunque, la libertà, declinata in tutte le sue accezioni, non può prescindere da una giustizia che necessariamente garantisca ciascun cittadino nella sfera della propria individualità», ha concluso Ottaviani.

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