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Gruppo Fedrigoni: bilancio 2018 ok, ottimo sprint nel 2019

Nel primo trimestre di quest’anno i ricavi totali sono passati dai 277,3 milioni di fine marzo 2018 a 301,4 (pari all’8.7% in più), in particolare grazie a un aumento delle esportazioni che ha riguardato tutte le linee di business

FABRIANO – Fedrigoni, gruppo italiano leader in Europa nella produzione di carte speciali per packaging, etichette, stampa, ologrammi e carte di sicurezza, chiude bene il bilancio 2018 e apre ancora meglio il 2019. Nel primo trimestre di quest’anno infatti i ricavi totali sono passati dai 277,3 milioni di fine marzo 2018 a 301,4 (24 milioni in più, pari all’8.7%), grazie in particolare a un aumento delle esportazioni che ha riguardato tutte le linee di business. L’Adjusted Ebitda è cresciuto da 32,2 milioni a 37,9. «Siamo attenti e vigilanti per nuove opportunità di crescita sia in termini di management che di acquisizioni», dichiara l’AD Marco Nespolo. A ottobre si farà il punto per quel che riguarda il segmento banconote ed elementi di sicurezza che riguarda in modo particolare Fabriano.

Un bilancio 2018 con buoni risultati. E un avvio sprintoso del 2019. Nello scorso anno il fatturato del Gruppo Fedrigoni, di proprietà del fondo di investimento statunitense Bain Capital, ha raggiunto i 1.181,5 milioni di euro contro i 1.169,6 del 2017, cioè circa 12 milioni in più, pari all’1%. Questo grazie al notevole aumento del settore etichette e adesivi (+24,3 milioni di euro, quasi il 7% in più) e alla costante crescita delle esportazioni, soprattutto in Europa, che coprono oltre il 70% del fatturato.

L’Adjusted Ebitda invece risulta in diminuzione (da 149,8 milioni a 137,1), per effetto della riduzione della richiesta di cartamoneta, solo parzialmente compensata dallo sviluppo degli altri settori, e del notevole aumento del costo della cellulosa, che ha contratto i margini nel breve periodo ed è in corso di correzione.

Dalla fine del 2018 il nuovo Amministratore Delegato è Marco Nespolo. Il 10% del capitale è rimasto a un ramo della famiglia Fedrigoni, che mantiene la vicepresidenza e la Direzione Marketing del Gruppo. A un mese dall’ingresso di Bain è stata conclusa l’ultima acquisizione, quella del gruppo Cordenons, produttore di carte fini e tecniche con sede a Milano e due stabilimenti a Scurelle (Trento) e a Cordenons (Pordenone). «È un segnale evidente che l’azienda è in pieno rinnovamento – conferma Nespolo – e vuole crescere, sia conquistando nuovi mercati e aree geografiche, sia acquisendo realtà interessanti che completino l’offerta, sia aumentando i volumi e sviluppando nuove proposte nei settori dove già è leader, come il packaging per i brand di lusso di moda e cosmesi e le etichette per l’industria enologica. Nel mercato della carta, dove la maggior parte dei player è stabile o in decrescita ci posizioniamo in segmenti ad alto valore aggiunto e in nicchie molto attrattive. Pertanto le prospettive sono buone e i risultati del primo trimestre ci danno ragione. Chiaramente le nostre ambizioni vanno oltre: dalla fine del 2018 stiamo sviluppando notevolmente il management team, portando a bordo competenze anche mutuate da altri settori e profili internazionali per completare un know-how già molto robusto».

Fedrigoni dunque sta accelerando sull’innovazione tecnologica, di prodotto e di processo senza dimenticare la profonda vocazione ambientale e culturale che ogni anno la porta a investire per rendere la produzione sempre più sicura e meno inquinante e a sostenere progetti che diffondano la cultura e l’arte. Ne sono esempio la forte presenza alla Fiera internazionale Packaging Première dove Fedrigoni presenta prodotti con forte valenza ecologica, e l’impegno culturale che si concretizza, tra le altre cose, nel padiglione dedicato alla carta realizzato da Fondazione Fedrigoni Fabriano per la tredicesima Conferenza Unesco delle Città Creative.

Per quel che riguarda gli sviluppi futuri, si punta sul brand carta Fabriano da sviluppare all’estero. Mentre è in stand-by la situazione riguardo il segmento banconote ed elementi di sicurezza. «Abbiamo commesse che ci permettono di far lavorare lo stabilimento di Rocchetta fino all’autunno. Siamo impegnati a cercare nuovi ordinativi e clienti. Dopo l’estate, si valuterà la situazione, da ottobre in poi. A Fabriano si potrebbe procedere con una serie di ottimizzazioni, anche la riduzione del ciclo continuo, uscite per quota 100, contratti interinali da valutare». Nelle Marche, il Gruppo Fedrigoni ha quattro siti: Fabriano e Rocchetta con 360 lavoratori; Pioraco e Castelraimondo con 260 lavoratori.