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Fabriano: Indelfab (ex JP), ritiro mobilità in cambio di altra cassa integrazione

Nello specifico altre 10 settimane di cassa integrazione Covid e, successivamente da sei a dodici mesi di cassa integrazione per cessazione attività

Lo stabilimento della JP Industries
Lo stabilimento della JP Industries

FABRIANO – Impegno a ritirare ufficialmente la procedura di mobilità da parte della Indelfab di Fabriano (ex JP Industries) non appena saranno sottoscritti i nuovi ammortizzatori sociali. Nello specifico altre 10 settimane di cassa integrazione Covid e, successivamente da sei a dodici mesi di cassa integrazione per cessazione attività. Questo quanto emerso dall’incontro in videoconferenza di oggi pomeriggio, 17 settembre, che si è protratto per circa due ore e che ha visto collegati per il ministero dello Sviluppo economico la sottosegretaria Alessia Morani; per il ministero del Lavoro Barbara Cirelli; i rappresentanti dei sindacati di categoria Fim-Fiom-Fim di Ancona e Perugia; gli assessori regionali Loretta Bravi per le Marche e Michele Fioroni per l’Umbria; per l’azienda non era presente Giovanni Porcarelli, ma Enrico Scarlato in sua rappresentanza.

Ebbene, una buona notizia per i 583 lavoratori della Indelfab di Fabriano, circa 300 residenti nel comprensorio, che dal 19 agosto scorso erano stati oggetto di una procedura di mobilità aperta dall’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli. Infatti, al termine del summit di oggi pomeriggio si è avuta la certezza dell’impegno concreto al ritiro della procedura. E questo perché si ha la rassicurazione che saranno attivati nuovi ammortizzatori sociali – 10 settimane di cassa integrazione Covid e, successivamente da sei a dodici mesi di cassa integrazione per cessazione attività – che verranno concessi per dei veri progetti industriali e per il rilancio dei territori. Aperture a progetti di politiche attive sono state confermate dalle Regioni, ma solo a sostegno di veri progetti di reindustrializzazione e di rilancio.

«L’azione congiunta tra parte sociali e le massime Istituzioni del Paese hanno messo in condizioni l’azienda di impegnarsi al ritiro della procedura. È indispensabile continuare questo percorsi nei tempi celeri che hanno caratterizzato queste settimane e che proseguiranno con un incontro in tempi rapidi per la verbalizzazione di quanto oggi condiviso, con l’impegno a monitoraggio congiunto e costante. Non semplice assistenza, ma vera progettualità industriale per riempire di lavoro le immense fabbriche a oggi ancora vuote, non per colpa delle lavoratrici e dei lavoratori», il commento delle segreterie di Fim-Fiom-Uilm di Ancona e Perugia. Domani mattina, 18 settembre alle 9, è stata convocata assemblea nello stabilimento di Santa Maria a Fabriano per illustrare ai lavoratori quanto concordato nell’incontro di oggi.